Referendum Costituzionale: Vince il NO. Le reazioni della politica scaligera

 
 

La vittoria del NO al referendum costituzionale ha generato opinioni discordanti tra gli amministratori scaligeri. 

In particolare Tosi rileva che “il voto è stato più politico che legato ai contenuti”. 

“Temo – prosegue il Sindaco – conseguenze in economia e finanza: abbiamo una situazione tipo Brexit”.

Di tutt’altro parere il leader della destra sociale Vittorio Di Dio secondo il quale “Renzi si è suicidato schiantandosi a duecento allora contro il muro degli elettori che non vedevano l’ora di toglierselo dai piedi e dai suoi macroscopici errori. Per quanto concerne il risultato delle urne di Verona, dobbiamo prendere atto del sentimento espresso dai cittadini veronesi per ricompattare il centro destra”.

Damiano Fermo, esponente PD in consiglio comunale, laconicamente sottolinea che “se i cittadini avessero votato i singoli quesiti avremmo avuto un effetto opposto. Ma è stato un voto politico su Renzi, che ha preso il 40%. Il 60%, elettoralmente parlando, è suddiviso fra M5S, Lega, Forza Italia, FdI, SI e pure una parte del PD contro Renzi. Se fra due mesi andiamo al voto dobbiamo capire come parlare ai trentenni che hanno votato no. Gli esclusi di oggi che si informano molto sui social. Un binomio esplosivo se non capito e considerato”.

Gianni Benciolini, capogruppo grillino a Palazzo Barbieri, rileva che “è la vittoria degli italiani che sono andati a votare in massa”.

“A Verona – continua il cinque stelle – sono stati sconfitti il Pd Tosi che ora se ne andranno a casa. Questa è la cartina di tornasole delle prossime amministrative”.

Grande soddisfazione anche per il Coordinatore Nazionale Giovani Padani Vito Comencini che marca come “il 61% dei veneti abbia scelto il NO bocciando una riforma centralista, che mirava a togliere quel poco di autonomia che ha la Regione. A votare NO sono stati in gran numero i giovani, nei quali evidentemente si sta risvegliando l’orgoglio di appartenere ad un Popolo che ha oltre mille anni di Storia, che i libri scolastici continuano a nascondere”.

Conclude la carrellata di opinioni Michele Croce, leader di Verona Pulita, che mette in risalto come “l’esito del referendum sia straordinario non tanto per la vittoria del NO, ma perché è stata l’occasione per portare alle urne, a Verona, ben il 76% degli aventi diritto”.

“Una percentuale altissima – conclude Croce – che ribadisce la vivacità della nostra città che sulla democrazia non accetta lezioni da nessuno e che si prepara a scegliere in massa chi la guiderà dalla prossima primavera: prevedo un impegno civico senza precedenti”.

 
 

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