Continua la mobilitazione sindacale per l’aumento dei salari, il rinnovo dei contratti, la riduzione della precarietà del lavoro, una politica fiscale più equa, il rispetto delle norme di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Per giovedì 11 aprile Cgil e Uil proclamano 4 ore di sciopero generale in tutti i settori privati. A Verona si terrà una manifestazione in piazza Cittadella a partire dalle ore 10.30.
“Rispondere alle tante emergenze sociali del Paese significa implementare misure strutturali negli ambiti individuati dalle rivendicazioni e dalle mobilitazioni sindacali, a partire dal tema della salute e della sicurezza sul lavoro, che deve diventare un vincolo per l’esercizio delle dell’attività di impresa. Chiediamo una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza; l’obbligo delle imprese ad applicare i ccnl firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici” dichiarano i segretari generali di Cgil e Uil Verona Francesca Tornieri e Giuseppe Bozzini.
“Va superata la logica del subappalto a cascata e ripristinata la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti, pubblici e privati. Va rilanciata la contrattazione collettiva, che resta la via maestra per il recupero del potere di acquisto dei salari, con una nuova legge sulla rappresentatività sindacale. Senza una riforma delle pensioni a favore di giovani e donne, il nuovo sistema contributivo è destinato a produrre domani pensionati poverissimi” aggiungono. “Sul fisco notiamo già dei tentennamenti del governo sul rifinanziamento del taglio del cuneo contributivo. Non vorremmo trovarci il prossimo 1° maggio, ad un anno esatto dall’introduzione, senza confronto, della misura in forma temporanea da parte del Governo Meloni, con una nuova sorpresa di segno opposto”.
L’analoga mobilitazione dello scorso 24 novembre a Verona aveva visto una grande partecipazione, con oltre tremila lavoratrici e lavoratori in corteo, che aveva fatto emergere il malessere profondo di chi fatica arrivare alla fine del mese ed è stanco di palliativi e di misure spot.