Il Comune riceve gli eredi di Guglielmo Marconi

 
 

Tra pochi giorni ricorreranno i 150 anni dalla nascita di Marconi, vincitore nel 1909 del Premio Nobel per la fisica, che mantiene un forte legame con la città di Verona dove sono custodite le due antenne del panfilo Elettra, sede degli esperimenti del genio che ha rivoluzionato la storia della comunicazione moderna. Verona, infatti, conserva numerosetestimonianze del genio bolognese che grazie alle sue scoperte ha contribuito allo sviluppo del sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, la telegrafia senza fili o radiotelegrafo, la cui evoluzione ha portato allo sviluppo di radio e televisione.

Dopo aver visionato l’antenna universale di Marconi situata nel pronao di palazzo Barbieri, la delegazione si è spostata nella vicina galleria del Museo della Radio per ammirare i macchinari – tra cui un detector magnetico in scatola di sigari perfettamente funzionante – e la seconda antenna che lo scienziato conservava nella parte interna del Panfilo Elettra.

“Grazie all’iniziativa del Museo della Radio – ha dichiarato il consigliere comunale Pietro Giovanni Trincanato – abbiamo potuto far assistere le classi degli istituti Marconi e Seghetti all’esperimento di trasmissione radiofonica con gli stessi strumenti utilizzati dall’inventore. Verona ha voluto ricordare il 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi alla presenza degli eredi, valorizzando la sua genialità che vive nelle invenzioni del Museo della Radio. Al tempo stesso, è stata l’occasione per ricordare che nel pronao di Palazzo Barbieri, nel cuore della piazza centrale di Verona, è custodita l’antenna con cui Marconi fece le prime trasmissioni”.

 
 

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