La coerenza paga sempre

 
 

Fatti concreti, chi parla e chi fa…

Le soddisfazioni sono molteplici nell’attuale momento storico nella città di Verona, tutti i componenti del governo cittadino sono nuovamente allineati nella gestione delle partecipate, nella grattatina ai gioielli di famiglia.

Fondazione Arena, AGSM, Catullo di Verona e dei veronesi.

Qualcuno viene qua e fa man bassa…

Affermazioni pittoresche dette lì per lì, dopo che Fondazione Arena non ha ripristinato il corpo di ballo nonostante il radicale rinnovamento targato Riello e Sboarina, il Catullo sta rinnovando il CDA, inserendo Riello e cambiando il Presidente con Arena, come voluto da Sboarina, AGSM ha chiuso l’aggregazione con AIM e basta, rispetto a quanto rimasto nel cassetto e mai letto fino in fondo perché così avevano voluto Finocchiaro e Sboarina.

Man bassa che fruga nelle tasche e si tocca i gioielli, sperando in un futuro migliore per tutte le partecipate.

Di coerenza se ne vede molto poca in giro, a cominciare dai partiti politici che governano il paese e che si riflettono nei rappresentanti del territorio.

Per esempio i Piddini e gli Italiani Vivi, parlano talvolta senza conoscere l’argomento e talaltra anche. Però la loro la devono dire altrimenti non avrebbero la ribalta.

Ci speigassero i vari Businarolo, Fantinati, Dal Moro, Rotta, D’Arienzo, Zardini, Salemi e Bendinelli (un pattuglione di governanti giallorossi) come mai nulla si muove e il governo non sgancia quattrini a fondo perduto per far ripartire l’economia, o come mai bisogna sottoporsi alla verifica del contante? Come mai parlano a sproposito delle partecipate cittadine e intervengono solo da distante e quasi silenziosamente?

Per esempio i Fratelli. Chi sono i Fratelli del territorio? Da Ciro Maschio in giù passando per…? Polato, Montagna, Padovani e Miglioranzi, o cambiando giro verso Mariotti, Giorgetti e amici, o ancora per altre correnti alternate?

Chi parla di questi? Come fa il buon assessore alle partecipate ad esprimersi in coerenza con il pensiero del Coordinatore provinciale che in merito ad AGSM e Catullo già ha fatto conoscere il suo pensiero?

I Leghisti cosa dicono? Al di là dell’ottimo risultato ottenuto arginando l’invasione meneghina in A2a, e probabilmente mettendo alla porta l’attuale presidente, con la questione Catullo, dopo che hanno incontrato i fondi d’investimento pronti a mettere mano al portafoglio per pagare il riscatto a SAVE, cosa intendono fare?

Andare alla guerra in Aerogest e battere i pugni sul tavolo, forti dei soldi della Fondazione Cariverona e dei prestiti di CDP, strizzando l’occhio a F2i o ai Benetton, per realizzare un piano industrialino da 180 milioni attaccato su con lo sputo da un advisor inglese che non conosce il territorio?

Coerenza, parola mistica, parola dimenticata.

E’ la politica, bellezza…

Gerardo Grote

 
 

1 COMMENTO

  1. A veder Marchi ieri alla presentazione dell’accordo col trentino ( a proposito, davvero ha firmato lui il protocollo e non il presidente Arena?), non pareva davvero sull’uscio. Se è vero che i leghisti hanno incontrato i Fondi di investimento, dovrebbe seguire a strettissimo giro anche il rinnovo strutturale del CDA del Catullo. Vedo invece tanta incertezza, tanta lentezza che “smagòna”. Vero quanto detto nell’articolo di Grote. vero al punto da non credere più a nessuno. Tutti hanno fatto passerella con dichiarazioni pesanti ma alla fine, il risultato di tanto proclamare al vento è che siamo ancora a terra, con un’aerostazione inadeguata, voli precari (vabbè, causa Covid) e prospettive incertissime, specie sul piano di sviluppo. Rode l’accantonamento del piano “Giulietta” dell’allora DG Bassetti, che avrebbe dato al Catullo una vera dimensione internazionale; basta andare a cercarlo sul web. Aspettiamo trepidanti (si fa per dire) le mosse dei nostri prodi leghisti: si giocano definitivamente il ruolo. O si comportano da veri politici lungimiranti ISPIRATI dai padri nobili di un tempo lontano oppure da cadregari stantii e sarà la loro fine politica.

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