ULSS9. HIV e COVID19; “vecchie” e nuove guerre, lo stesso linguaggio della prevenzione.

 
 

Nel mezzo di una grave pandemia che coinvolge indistintamente tutte le persone, ripensare ad ”una vecchia” epidemia potrebbe sembrare fuori luogo.
Questa ricorrenza dà l’opportunità di riflettere su cosa abbiamo imparato e cosa può essere trasferito alla situazione attuale.

L’infezione da HIV ci ricorda la sensazione di impotenza nei confronti di malattie finché non emerge una cura, il senso di colpa e lo stigma che vive la persona infetta, le difficoltà di una società che fatica a tenere il passo rispetto alle evidenze scientifiche (comportamenti corretti da osservare vs. paure ingiustificate), il senso di vulnerabilità nei confronti di infezioni che possono colpire indistintamente tutti.

Fortunatamente, nel tempo, l’evoluzione delle conoscenze ci ha permesso di individuare delle cure efficaci. Le persone con HIV, in terapia, vivono a lungo e bene, senza più trasmettere l’infezione. Le modalità di contagio sono chiare e pertanto evitabili con comportamenti responsabili. La speranza che ciò possa verificarsi anche con il Covid 19 non sembra pertanto un’utopia.

Ciò che ha contribuito e contribuirà a dominare l’infezione da HIV (la ricerca scientifica, le procedure diagnostiche affidabili, le terapie efficaci, il senso di rispetto per la propria salute e quella altrui) potrebbe essere la chiave per vivere in questa nuova realtà globale. Anche se in questo momento tutta l’attenzione converge sulla pandemia non dimentichiamo che l’infezione da HIV esiste ancora, così come i nuovi casi da diagnosticare. Le barriere che non facilitano l’accesso al test non sono ancora state abbattute, e restano un ostacolo all’emergenza del “sommerso”.
Le persone non diagnosticate infatti costituiscono l’attuale serbatoio dell’infezione, in quanto i pazienti noti, in terapia, non trasmettono il virus.
Va inoltre diffusa la conoscenza sulla possibilità di effettuare la profilassi con la terapia anti-retrovirale per evitare il contagio nelle persone a rischio.

Presso l’UOS di Malattie Infettive dell’Azienda Ulss 9 è possibile chiedere su prenotazione di sottoporsi al test e ricevere tutte le informazioni in anonimato e gratuitamente riguardo l’infezione da HIV e le altre infezioni sessualmente trasmissibili.
Sottoporsi al test per l’HIV è l’unico modo per conoscere il proprio stato di salute, per mettere in atto adeguati comportamenti, per poter accedere il più precocemente possibile alla terapia e rallentare così la progressione dell’infezione.

Si invitano tutti quindi a sottoporsi al test ogni volta in cui si abbiano comportamenti a rischio.
L’ambulatorio di testing dell’UOS di Malattie Infettive è sito in via Campania 1 (Distretto Sanitario 1 piano, tel: 045/8157366 e 045/8157367).

Le sedi di Bussolengo, Legnago, Villafranca e Zevio sono riconosciuti dal Ministero della Salute come centri diagnostici dove è possibile effettuare lo screening per l’HIV. L’accesso è gratuito con garanzia di anonimato, è possibile prenotare un appuntamento telefonicamente senza bisogno di impegnativa. 

 
 

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