Spoilerata spettacoli areniani, Gennari: “Solite proposte che puzzano”

 
 

“Sono profondamente deluso dall’ipocrisia e dalla mancanza di rispetto che i vertici di Fondazione Arena di Verona stanno avendo verso i propri lavoratori e verso l’Italia.”

Esordisce così Alessandro Gennari dopo aver appreso da una fonte anonima il programma dei concerti post pandemia intitolato “il cuore italiano della musica”.

“Si dovrebbe segnare un cambio di passo importante all’insegna della promozione dell’anfiteatro e della tutela degli artisti italiani. Ma alla sovrintendenza interessano di più i grandi nomi esteri e l’immancabile Gala Domingo.” Ma vediamo i titoli:

Si comincia con un concerto all’aperto in piazza Brà il 4 luglio ancora da definire (manca meno di un mese ed i lavoratori sono ancora inattivi ma questo è un ulteriore problema che analizzeremo più avanti).

Il 25 luglio concerto definito “Il cuore Italiano della musica”.

31 luglio Requiem di Mozart.

01 agosto “Le Stelle dell’Opera”

07 agosto Gala di Wagner

08 agosto Gala di Verdi

13 agosto Le quattro Stagioni di Vivaldi ( programma assolutamente inadatto ad un’esecuzione all’aperto e in Arena, infatti i professori dell’orchestra sono furibondi )

14 agosto Gala Rossini

21 agosto Gianni Schicchi di Puccini (già visto lo scorso inverno al filarmonico)

22 agosto Gala Puccini

28 agosto Placido Domingo Per l’Arena ( quanto costerà questa ennesima esibizione dell’anziano artista ? ma soprattutto :vale la pena di farla davanti a 1000 spettatori ?)

29 agosto Opera in Love

Sono sempre le solite proposte che puzzano come cibo avariato. La mancanza di inventiva e fantasia della nostra Soprintendente è cronica ed incurabile. Inoltre si intende risparmiare su tutto, tranne che sui nomi”.

“Sono proposte banali da teatro al chiuso – continua Gennari – anzi, da circolo lirico, ma il punto focale della faccenda sono i cast: da indiscrezioni sembra che ci sia molto della Ariosi Management con grandi nomi esteri e relativi mariti-colleghi a compensi molto alti, in contrapposizione con miseri cachet per gli artisti italiani da € 1000,00 lordi. Spendere soldi pubblici che finiscono all’estero è assurdo in ottica risparmio ed investimenti.

L’Italia che è in ginocchio e gli artisti di casa nostra che nulla hanno avuto meritavano attenzione e spazio, specie da una soprintendente – Gasdia ndr -che milita in FDI.

Pochezza che si ripercuote sul Filarmonico, in considerazione del quale si vocifera il solo spettacolo “Ballo in Maschera” di Verdi ovviamente della Ariosi Management, diretto da Mo. Oren che, guarda caso, ha richiesto la figlia della nostra soprintendente in alcuni cast di opere dirette da lui.

Mi chiedo quando la sovrintendenza darà risposte in merito alla squilibrata mole di lavoro che FAV elargisce alla Ariosi Management. L’arena di Verona propone un festival di notorietà non di pochi eletti”.

“Un teatro serio – conclude il consigliere pentastellato – avrebbe già sospeso i rapporti con questa agenzia almeno finché non si chiariscano le responsabilità dei fatti di Torino. Vorrei chiarezza e progettualità e vorrei sentire parlare più spesso Cecilia Gasdia non il solito delegato, sia esso il direttore generale, il vicedirettore artistico o la sorella. Perché paghiamo lo stipendio ad un sovrintendente che delega il proprio ruolo ad altri facendo la maquette quando si devono fare foto e proclami?”

 
 

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