Ater: premiazione del Concorso di Idee per il benessere aziendale

 
 

Venerdì 20 dicembre nella Sala conferenze di Ater sono stati premiati i vincitori del Concorso di Idee per il benessere aziendale. Un’iniziativa promossa per stimolare la partecipazione dei dipendenti al fine di trovare soluzioni per migliorare il loro benessere lavorativo. A vincere la proposta della creazione di un Centro ricreativo aziendale. In palio tanti ricchi premi, messi a disposizione da varie realtà del territorio.

Il presidente di Ater Verona, Damiano Buffo, ha affermato che “il Concorso di Idee è una bella iniziativa attuata dalla nostra Azienda per mettere insieme progetti e competenze diverse dei vari dipendenti per migliorare il benessere nel luogo di lavoro.

Ci tiene inoltre a sottolineare il presidente che “la mission di Ater non è solo quella di occuparsi dei propri assegnatari, ma anche quella di migliorare costantemente le condizioni dei propri dipendenti, che sono le colonne portanti di tutta la struttura”.

Il Vicepresidente Giovani Pesenato aggiunge che “Ater ha valutato con attenzione i vari progetti con l’obiettivo di estendere quelli migliori a tutto l’ambiente lavorativo per renderlo ancora più umano”.

In tutto sono stati presentati 6 progetti, che spaziavano dalla creazione di una biblioteca condivisa alla cura di un orto aziendale, fino all’ambizioso progetto di rendere Ater plastic free. A vincere la proposta di Lina, Verbania, Damiano, Patrizia e Antonella per la creazione di un Cral aziendale, un centro ricreativo per vecchi e nuovi dipendenti.

 

 
 
Classe '93, idealista per scelta, decido di laurearmi in Lettere e di seguito in Editoria e giornalismo all’Università di Verona. Adoro leggere e collezionare libri antichi che cerco in modo quasi maniacale nei mercatini di tutta Italia. La curiosità mi trascina sempre alla ricerca di storie da raccontare e al giornalismo affianco la passione per la fotografia convinta che le immagini possano descrivere con immediatezza la nostra realtà. Pratico judo da tanti anni nella speranza di diventare, se non invicibile, almeno più saggia.

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