Aree pubbliche e direttiva Bolkenstein: «Da Zaia e la Lega tante parole e niente fatti» – Businarolo 

 
 

«A parole la Lega Nord strepita contro la Ue degli euro-burocrati e dice di difendere gli imprenditori del commercio ambulante. Ma nei fatti il Carroccio tradisce il tessuto delle micro-aziende del settore e si accuccia, prono, sullo zerbino dei poteri forti»

Francesca Businarolo commenta così la linea adottata dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sulla direttiva Bolkestein per la vendita su aree pubbliche.

«I leghisti si stanno comportando in Veneto come il Partito democratico in Emilia Romagna – prosegue Businarolo. 

Zaia poteva emanare una direttiva per sospendere la norma europea fino alla fine del 2018, sfruttando quanto concesso dal Milleproroghe. Invece nulla. Stessa storia in Lombardia e Liguria, le altre regioni nelle quali i leghisti governano in coalizione con il centrodestra. Ma pure nei comuni la situazione è difficile per gli ambulanti che devono vedersela con i nuovi bandi. Senza dimenticare che a livello nazionale la Lega è firmataria dell’unica proposta di legge che chiede di andare avanti con le gare. Alla faccia delle solite promesse della domenica.

Siamo alle solite: parlano bene e razzolano male. Un problema che non riguarda solo le banche. Salvini urla in tv, ma i suoi sono sempre pronti ad omaggiare i tecnocrati di Bruxelles e il grande capitale internazionale».

 
 

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