Aeroporto Catullo – Non si gioca con la vita

 
 

Non si gioca nemmeno con la Dama

Si sa che gli Italiani nelle situazioni di Emergenza danno il meglio di sé.

Lo stanno facendo in queste ore i medici e gli infermieri, la Protezione Civile e le Forze dell’Ordine, che spesso, senza tutti gli strumenti di protezione necessaria, affrontano un nemico invisibile e cinico che non guarda in faccia nessuno e che colpisce indistintamente.

Ci ricordano i soldati italiani di El Alamein che con tanto coraggio e pochissimi mezzi si fecero onore.

In questa guerra silenziosa ci è venuta in aiuto l’Albania, che con grande spirito di amicizia, espresso dal suo Presidente Edi Rama, ha mandato trenta medici e infermieri per supportare gli ospedali della zona di Brescia stremata dall’impietosa pandemia.

Tutti si sono fatti in quattro per accogliere questo inaspettato e
preziosissimo aiuto.

A Brescia abbiamo un capace aeroporto gestito come noto da SAVE di Venezia per il tramite del Catullo di Verona.

La Lombardia è allo stremo, ogni secondo è importante per contrastare il nemico invisibile, per salvare qualcuno di più, ma stranamente non si riesce ad accogliere l’aereo con gli amici albanesi a Brescia.

Come mai? Per volere – ci dicono – dell’AD dott.ssa Scarpa, la Dama Bianca, portando il velivolo albanese ad atterrare in un’altra regione, in Veneto e a Verona. Difficile capire la scelta (o imposizione), visto che Brescia è aperto e funziona con i cargo, mentre Verona sebbene aperto solo per le emergenze non vede un volo.

Un esempio di realtà italica che nella situazione di emergenza non riesce a dare il meglio di sé, vien da pensare.

E dobbiamo constatare, come abbiamo del resto più volte evidenziato, come SAVE nemmeno in situazioni di non emergenza abbia dato il meglio di sé nella gestione di scali diversi da Venezia, abbandonati e marginalizzati.

Un ennesimo esempio di come Brescia non rientri nei pensieri e soprattutto nelle logiche di SAVE, scalo che continua ad essere abbandonato a sé stesso, senza nemmeno un volo portato dal cosiddetto “partner strategico”.

Magari la dott.ssa Scarpa desiderava far atterrare il volo direttamente a Venezia se il problema era la copertura mediatica del volo, noi ci scherziamo ma siamo sicuri che ci ha pensato ….

Ringraziamo ancora l’Albania per il suo grande aiuto e SAVE che ha perso ancora una volta un’occasione per dimostrare di esserci lì dove serve e quando serve.

La prossima mossa?

Gerardo Grote

 
 

5 COMMENTI

  1. Il volo è atterrato a Verona a causa del NOTAM secondo cui “AD CLSD TO ALL TRAFFIC EXCEPT FOR CARGO AND MAIL FLIGHTS”. Dato che quel volo trasportava medici, quindi passeggeri, a Brescia non poteva atterrare. Certi articoli puoi evitare di scriverli…

    • Gentile lettore i Notam sono fatti per essere emessi/variati/cancellati secondo le necessità.
      In tanti altri casi per situazioni così importanti i Notam vengono emessi, ma per esigenze particolari possono essere variati/cancellati/sospesi a meno che ci siano degli impedimenti tecnici che inibiscano la riapertura in questione, nel nostro caso non risultano.
      Basti pensare che e’ in vigore il Notam che proibisce tutti i voli dalla Cina per l’Italia fino al 28 aprile prossimo, ma ci risulta che siano diversi i voli effettuati dalla Cina proprio per portare aiuti a questa emergenza.

      • Il NOTAM in questione (B1832/20) deriva da un’ordinanza ENAC, quindi è un NOTAM senza deroghe: il gestore non può modificarlo a suo piacimento come può avvenire ad esempio quando si chiude uno stand o la pista per alcuni lavori di manutenzione. Il riferimento al fatto che sarebbe stata la “dama bianca” a volere il volo a Verona invece che Brescia è quindi privo di fondamento.
        Per quanto riguarda il NOTAM che proibisce i voli dalla Cina fino al 28 aprile, sa darmi un riferimento? Perché ad oggi gli scali di Fiumicino e Malpensa, unici che avevano collegamenti diretti con la Cina, non hanno un NOTAM in vigore con tale restrizione.

        • Gentile Lettore,

          La vediamo piacevolmente appassionato agli argomenti aeroportuali, chissà che in SAVE dove, come abbiamo più volte scritto, con le professionalità allineate agli standard degli amministratori, non la notino e decidano di dare una sferzata di know how con nuovi inserimenti! Veniamo ora alla Sua osservazione. Il “notam”, ossia l’avviso agli aero-naviganti -per i non addetti ai lavori-, da Lei citato, stabilisce che sull’aeroporto di Brescia possano operare solo voli postali e cargo, e solo in determinate fasce orarie. Dunque per poter operare un volo passeggeri ma anche un volo di qualunque altra natura il notam andava quanto meno modificato. Nel Suo primo commento Lei aveva riportato che trattandosi di volo passeggeri non poteva operare su Brescia, tuttavia in quelle fasce orarie nemmeno un cargo avrebbe potuto operare se non dopo la variazione del notam. Poi Lei ci informa che il notam deriva da un’ordinanza ENAC e quindi che il Gestore non avrebbe avuto possibilità di modificarlo. Per chi non è dentro tale tematica come invece lo è Lei, precisiamo che le Ordinanze sono degli atti amministrativi del Direttore d’aeroporto di ENAC che vincolano gli attori aeroportuali a determinate prescrizioni. Cercando sul sito dell’Enac, dove sono pubblicate le ordinanze, quella citata da Lei non riusciamo davvero a trovarla. Il notam che proibisce i voli dalla Cina sull’Italia fu emanato il 31 gennaio 2020 e impediva tutti i voli dalla Cina, Hong Kong, Macao e Taipei sul nostro Paese. Tuttavia a seguito di petizione degli operatori merci, lo stesso notam è stato variato il 2 febbraio consentendo i voli cargo su Roma e Milano (A0661/20) successivamente si è assistito all’arrivo di merci, e non solo, dalla Cina sia su Roma che Milano, ma anche su scali come Palermo e Pisa, solo per citarne alcuni (di seguito articolo ANSA con il volo per i DPI Anticoronavirus su Palermo)
           
          https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/04/05/coronavirus-a-palermo-aereo-da-cina_2ca84d5a-6198-4f72-bacd-77b7392921cc.html
           
          Le autorità di Europa e Cina hanno fatto di più: per facilitare al massimo i collegamenti dalla Cina in Europa, in questo periodo di emergenza, hanno liberalizzato al massimo i vincoli derivanti dai diritti di traffico, consentendo operazioni che fino a poco fa erano impensabili. Vada a vedere sulla letteratura per quanto tempo SAVE ha tentato invano di avere la possibilità di un volo da Venezia alla Cina: sempre bloccato da complessi accordi bilaterali.
           
          In definitiva in una emergenza globale come questa, ogni cosa che non sia la necessaria e spesso obbligata, come la da Lei citata, chiusura della pista per lavori di manutenzione, comporta dei vincoli che possono tuttavia adattarsi alla realtà del momento, grazie all’illuminismo dei dirigenti preposti,  con l’obiettivo di portare l’aiuto dove serve e il prima possibile, evitando lungaggini geografiche e burocratiche che stanno costando tanto al nostro Paese.

          Coltivi pure il Suo interesse, presto l’aviazione ripartirà e avrà bisogno di nuovi appassionati!

          • Quindi il volo che Lei avrebbe voluto atterrasse a Brescia, oltre a non essere cargo o un postale, non rientrava nemmeno negli orari di apertura citati nel NOTAM B1832/20? Ottimo, quindi il gestore avrebbe dovuto cancellare un NOTAM per un solo volo, alimentare gli impianti, richiamare il personale per gestire e supervisionare l’aeromobile? In un momento in cui gli aeroporti sono con l’acqua alla gola, chi farebbe una cosa simile avendo un altro aeroporto operativo a soli 40 Km di autostrada? Dovrebbe capire che non è economicamente e operativamente sostenibile. Ad ogni modo il NOTAM in questione può venire eccezionalmente cancellato per poi venire riemesso solo in caso di contingency, ad esempio quando un aeromobile non riesce a ripartire per un problema tecnico (risolvibile in tempi brevi) prima dell’orario di chiusura dello scalo, ma non di certo per schedulare voli.

            L’ENAC, a quanto mi risulta, è ancora ferma alle ordinanze pubblicate nel 2019 per le direzioni di Lombardia e Nord-Est, quindi non mi stupisce che non trova quella da me citata. Ad ogni modo essa riprende quanto diffuso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (decreto 112/2020), integrando eventualmente alcune limitazioni concordate con i vari gestori.

            Passiamo al NOTAM A0661/2020 emesso il 31 gennaio e poi modificato già il 2 febbraio per consentire l’arrivo dalla Cina, Hong Kong, Macao di voli sanitari, di Stato, cargo, ecc. Qui si fa quindi un autogol, dato che nel commento del 30 marzo scriveva “Basti pensare che e’ (in italiano si scrive è, come Lei ben saprà) in vigore il Notam che proibisce tutti i voli dalla Cina per l’Italia fino al 28 aprile prossimo, ma ci risulta che siano diversi i voli effettuati dalla Cina proprio per portare aiuti a questa emergenza.” Pertanto i voli da Lei citati giunti a Palermo e Pisa potevano atterrare poiché non vi erano restrizioni tali da impedirlo.

            L’accordo firmato da ENAC sui voli tra Italia e Cina è di metà gennaio (notizia che si trova facilmente con una rapida ricerca su internet), quindi prima che in Italia si diffondesse il Coronavirus. La cosa non è quindi avvenuta (la cito) “per facilitare al massimo i collegamenti dalla Cina in Europa, in questo periodo di emergenza”. E che senso ha tirare in ballo nuovamente SAVE? È vero che cerca da anni di attivare il collegamento Venezia-Shenzhen, e con quell’accordo in futuro ci riuscirà, ma ciò non aggiunge nulla all’argomentazione.

            Chiudo dicendo che le prime righe in cui fa riferimento alla mia “passione per gli argomenti aeroportuali” e al fatto che SAVE possa notarmi la trovo senza senso. Così come la frase di chiusura al suo commento precedente. Ecco vede, giudicare o dare sarcastici consigli avendo una conoscenza superficiale delle cose, usando anche l’umorismo che la contraddistingue, non è saggio. Perché io so che Lei scrive articoli, ma Lei sa perché conosco il mondo aeroportuale? E quanti anni ho? Non credo…

            Ah, dimenticavo, mi auguro che SAVE resti a lungo nel Catullo, non vorrei che le venisse il “blocco dello scrittore”.
            Saluti

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