Aeroporto Catullo – I dati di traffico di gennaio. Ma il rilancio dov’è?

 
 

Dati di Traffico Assaeroporti per Gennaio 2018:

Catullo, oltre ad essere un poeta latino, nel veronese e nel mondo si domandano, chi era costui?

Catullo si conferma l’aeroporto che cresce di meno in termini di numero di passeggeri, soprattutto passeggeri internazionali.

Questa settimana sono stati pubblicati sul sito di Assaeroporti i dati di traffico del mese di Gennaio 2018 degli aeroporti Italiani http://www.assaeroporti.com/statistiche_201801/ .

In termini generali il settore è cresciuto del 5.7% con un volume di passeggeri che ha superato di poco gli 11.4 milioni di passeggeri. I dati pubblicati, oltre ad evidenziare che gli altri aeroporti, diretti concorrenti sul territorio, fanno segnare crescite importanti, confermano, purtroppo, quanto già scritto da Verona News negli ultimi mesi, ovvero che Verona si conferma l’aeroporto che cresce di meno in termini di volume di passeggeri nel Nord Italia.

La tabella che pubblichiamo in calce, estratta dai dati di Assaeroporti, e raffrontata con i dati del medesimo periodo del 2017, rende molto palese la situazione.http://www.assaeroporti.com/statistiche_201701/

A gennaio 2018 Verona ha incrementato di appena 14.013 passeggeri il suo traffico. In particolare si rileva che l’incremento maggiore è stato realizzato sulla componente domestica del traffico con 11.367 passeggeri in più rispetto a gennaio 2017, mentre il traffico europeo/internazionale si è fermato a 2.646 passeggeri con un incremento di appena il 3.2%. Ben diversa la situazione per Bologna che ha incrementato la componente internazionale del 11.6%, Treviso (SAVE) con un importante +13% di traffico internazionale, e Bergamo (Ryanair) che si conferma con un positivo +6.2% di traffico internazionale.

Inutile ricordare che è la componente internazionale quella che più impatta sul territorio, e più traffico estero arriva, più è importante l’impatto economico-occupazionale del Catullo sul territorio stesso.

Vedere a confronto il traffico di gennaio con gli altri scali del nord è imbarazzante oltre che frustrante. Non abbiamo fatto cenno al traffico di Brescia che, secondo i dati di Assaeroporti, indica siano transitati 231 passeggeri (-190% rispetto a gennaio 2017), ed appena 75 tonnellate di merce avio, neanche un 747 a pieno carico!

Verona News ha più volte segnalato come il vero banco di prova per SAVE sarebbe stato il rilancio dell’aeroporto di Brescia, e ci sembra molto chiaro che la missione sia miseramente fallita.

La notizia ulteriore, che SAVE non pubblica, e che nemmeno il Presidente Arena ha il coraggio di dare, forse per pudore, è che il famoso volo per Hong Kong, via Baku, aperto meno di un anno fa, e pubblicizzato come fosse il toccasana per Brescia, non opera più da diverso tempo ed il suo futuro sembra assai incerto.

Brescia rimane un aeroporto fantasma senza strategia (oltre che traffico) con dei costi di gestione importanti sia per la Catullo S.p.A., che per lo Stato, con il personale di tutti gli enti presenti nello scalo da stipendiare.

Far crescere Verona con qualche volo Ryanair non significa aver portato valore al Catullo, ma come tutti auspicavano, solo con la pianificazione degli investimenti di rilancio ci sarebbe stata la vera differenza.

Ad oggi, dopo 3 anni di piena gestione SAVE (2015-2017) il traffico è stato incrementato di 323.526 passeggeri circa il 10.4% in 3 anni con una media di 108.000 passeggeri all’anno. Se andiamo ad analizzare la componente internazionale del traffico, quella a cui deve puntare il Catullo affinché ci sia una ricaduta sul territorio, nel 2014 sono transitati 2.775.616 passeggeri di cui 1.968.816 internazionali.

Nel 2017 il traffico ha fatto registrare 3.099.142 passeggeri totali di cui 2.055.623 internazionali, e tutto ciò porta alla conclusione che in ben 3 anni l’incremento di traffico internazionale che è transitato dall’aeroporto di Verona è stato di appena 86.800 passeggeri in più! Risultato incredibilmente negativo, l’incremento del traffico è praticamente tutto domestico generato dai voli low cost di cui tanto si vanta il Presidente Arena.

Il rilancio è ben altra cosa. I primi giorni di gennaio il Presidente Area con l’AD Cazzanti si sono sbilanciati (come al solito) con il soliti annunci dicendo che erano stati approvati 30 milioni di euro di investimenti dal consiglio del Catullo, peccato non viene mai data una indicazione temporale agli annunci. Nel 2014 66 milioni, poi confermati nel 2015 dallo stesso Marchi, poi nel 2016 nella presentazione in Confindustria Verona dei famosi 66 milioni che dovevano essere investiti, chiediamo all’AD Cazzanti, dove e quando saranno spesi? Siamo a Marzo e per spendere servono cantieri aperti e gare pubblicate che ad oggi non si vedono. Ci dicono che si stia lavorando sul progetto Romeo, sì proprio quello che non garantisce capacità aeroportuale per il medio/lungo termine (ndr), allora perché lo stanno facendo?

Vista la situazione chiediamo: cosa sta succedendo al Presidente Arena, oltre alla sua volontà di svendere tutto a SAVE, data l’apparente valenza dei patti parasociali invocati da Marchi per salire all’80%, e annusata l’aria di una cessione a tal fine da parte della CCIAA di Verona?

Siamo perplessi e preoccupati che la città, nonostante tutto quello che appare molto chiaro e limpido a tutti, stia facendo molto poco e ci riferiamo ai soci storici Veronesi del Catullo.

 
 

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