Presentate dagli uffici comunali di Verona le Osservazioni nell’ambito del procedimento unico relativamente all’impianto di trattamento di fanghi e scarti biologici mediante essicazione in autosostentamento energetico, in via Polveriera a San Martino buon Albergo, richiesto dalla ditta C.R.E.VEN. Srl. Scade il 9 maggio la presentazione delle osservazioni per il pubblico interessato.
Ricorderete che la ditta C.R.E.VEN. Srl ha presentato un progetto, ubicato nel territorio del Comune di S. Martino Buon Albergo, ma in prossimità del confine con il Comune di Verona, che prevede la realizzazione di un impianto (IPCC 5.2) che prevede l’essiccamento termico di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti principalmente da fanghi civili e agroalimentari, e loro successiva valorizzazione termica (foto: rendering progetto).
A tal fine la ditta proponente ha richiesto alla Regione Veneto l’attivazione del procedimento finalizzato all’acquisizione, nell’ambito del provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR), del provvedimento di VIA e conseguentemente quest’ultima ha
provveduto alla pubblicazione della documentazione e degli elaborati del progetto sul proprio specifico sito web.
Ai fini dell’iter procedurale la Direzione Ambiente del Comune di Verona ha richiesto alle Direzioni/Uffici interni all’Ente: Direzione Pianificazione e Progettazione Urbanistica, SUAP, Direzione Mobilità e Traffico, Direzione Strade e Giardini, Consiglio della III
Circoscrizione, di esprimere le proprie osservazioni entro il 09 aprile 202. A seguire con con Delibera n. 147 del 20 aprile 2021 la Giunta comunale approva la Relazione tecnica della Direzione Ambiente, oltre alle osservazioni formulate dalla Direzione Pianificazione e Progettazione Urbanistica, e ne autorizza la trasmissione alla Regione Veneto.
L’impianto progettato tratterà materie con le seguenti caratteristiche:
• fanghi disidratati da essiccare provenienti principalmente da reflui civili e agroalimentari, a contenuto medio di Sostanza Secca compreso tra il 20 e il 25%
• i fanghi vengono essiccati a valori di Sostanza Secca nel range 75% – 90%
• l’impianto è dimensionato per trattare 100.000 t/anno di fanghi disidratati;
• l’impianto è configurato su una linea comprendente l’ essiccamento, la pellettatura, e la valorizzazione termica.
La Direzione Ambiente del Comune di Verona ha osservato in merito al progetto che a sud del lotto di intervento (a valle idrogeologica) si trova un campo pozzi ad uso idropotabile. L’area di rispetto (200 m) di questo campo pozzi si trova ad una distanza di circa 500-
600 m dal lotto. Inoltre la falda si trova ad una profondità di soli 9 m circa. e la sua direzione risulta essere, all’incirca, da nord a sud e potrebbe quindi interessare direttamente il predetto campo pozzi. Per questo motivo la Direzione «ritiene opportuno che la composizione dell’impianto di scarico in suolo dei reflui assimilati ai domestici (trincea drenante su suolo) venga valutata in maniera puntuale e dettagliata, al fine di prevedere eventuali modifiche e/o sistemazioni. Altresì è opportuno coinvolgere nel procedimento anche la società Acque Veronesi (che non risulta essere stato individuato tra gli Enti chiamati ad esprimere un parere), affinché possa valutare eventuali interferenze tra il pozzo di prelievo previsto e quelli del campo pozzi ad uso idropotabile ubicato poco a sud».
Per quanto riguarda la matrice Aria in merito all’impatto odorigeno, la relazione tecnica dell’ufficio ambiente comunale «ritiene che
l’argomento meriti un ulteriore approfondimento e/o l’adozione di misure specifiche più incisive in quanto lo scarico dei camion nelle fosse, non modellizzato dal punto di vista dell’impatto odorigeno, per quanto di breve durata, prevede la movimentazione di tonnellate di fanghi a contatto con l’aria aperta, attività che si ripeterà più volte all’ora, per 8 ore al giorno tutti i giorni tranne la domenica. Si
ritiene pertanto che ci sia la possibilità di picchi di odore nella zona, ipoteticamente fino anche ai primi recettori, distanti solo 200 m., si chiede pertanto che: 1. venga adottata una diversa strategia per trasferire fanghi dei camion alle fosse che non preveda il contatto con l’aria aperta; 2. venga istituita una rete di monitoraggio degli odori per controllare tali emissioni della ditta. Attualmente il piano di monitoraggio prevede soltanto la misura delle emissioni odorigene dal camino CM2».
Analoga raccomandazione viene posta anche dalla Direzione Attività Edilizia SUAP – SUEP la quale nelle proprie osservazioni «raccomanda in ogni caso un attento studio sugli effetti delle emissioni odorigene dovuti ai venti dominanti, in quanto ad ovest dell’impianto, a circa 700 mt., si trova il limite dell’area urbana del Comune di Verona (quartiere San Michele Extra)».
Infine la Relazione evidenzia che, pur sapendo che le disposizioni in merito alla Valutazione d’Impatto Sanitario (VIS) si applicano a progetti diversi da quello della proponente, «si ritiene opportuno chiedere la predisposizione di una VIS, trattandosi di impianto di termovalorizzazione che intende bruciare circa un terzo di tutti i fanghi prodotti a livello regionale, al fine di trattare in maniera più approfondita gli impatti complessivi, diretti e indiretti, che la realizzazione e l’esercizio del progetto potrebbe procurare sulla salute della popolazione».
Segnalo che il 10 marzo 2021, conformemente a quanto previsto dal comma 2 dell’art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006, è stato pubblicato l’avviso al pubblico, pertanto da tale data e per la durata di sessanta (60) giorni, il pubblico interessato può presentare osservazioni concernenti la valutazione di impatto ambientale, la valutazione di incidenza e l’autorizzazione integrata ambientale.
In sintesi ed in numeri: entro il 9 maggio chiunque potrà presentare eventuali osservazioni mentre, entro i successivi dieci (10) giorni, ovvero entro il 19 maggio, dalla scadenza del termine di conclusione della consultazione ovvero dalla data di ricevimento di eventuali integrazioni, la Regione Veneto provvederà a convocare la Conferenza di servizi per la procedura di rilascio del provvedimento di VIA e degli ulteriori titoli abilitativi necessari alla realizzazione ed all’esercizio dell’intervento. Il termine di conclusione della conferenza di servizi è di centoventi (120) giorni decorrenti dalla data di convocazione dei lavori e la conseguente determinazione motivata di conclusione costituisce il provvedimento autorizzatorio unico regionale e comprende il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi rilasciati per la realizzazione e l’esercizio del progetto.
Leggeremo a breve le eventuali osservazioni presentate dal Comune di San Martino Buon Albergo mentre per chiunque abbia e voglia presentare le proprie potrà farlo entro il 9 maggio.
Alberto Speciale
(Foto copertina area C.R.E.VEN. Srl ad oggi)
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