In arrivo il business plan per infrastrutturare la Marangona

 
 

Se continuassimo a pensare alla Marangona come ad una indefinita distesa di capannoni, un po’ come è stato fatto finora, la città avrebbe perso in partenza la sfida dell’innovazione che quest’area pone da ormai diversi decenni, per il semplice fatto che lo sviluppo oggi è anche e soprattutto sostenibilità ambientale e disponibilità di servizi, elementi divenuti fattori di produzione per i settori economici produttivi più avanzati e alla base dell’attrattività del territorio, di qualsiasi territorio. Compito delle forze politiche che sostengono questa amministrazione è dunque quello di usare al meglio, nei rispettivi ruoli, i pochi strumenti lasciati a disposizione dalle precedenti programmazioni per continuare a lavorare su una nuova idea di città, nella consapevolezza che la Marangona non è soltanto un’area da urbanizzare ma un nuovo pezzo di Verona da ricostruire che potrà fungere da volano e da modello di rilancio anche per il resto del territorio. 

Questo il filo rosso che ha attraversato gli interventi dei numerosi e sempre molto qualificati relatori che hanno partecipato al convegno sulla Marangona svolto questa mattina al Palazzo Della Guardia organizzato dal gruppo consigliare del Partito Democratico in collaborazione con il Centro studi e Informazione politica del Pd Veronese. 

Il Consigliere del Consorzio Zai Giandomenico Allegri ha annunciato a breve la presentazione dell’atteso masterplan della Marangona da parte del Consorzio Zai, titolare dell’area, in accordo con i soci. L’insediamento della prima azienda di logistica su uno dei cinque comparti in cui verrà suddivisa l’area permetterà di infrastrutturare anche il resto della Marangona. “E’ probabile che con le sole richieste provenienti dal settore logistico riusciremmo a riempire il comparto ma non è questo che vogliamo per il nostro territorio – ha sottolineato Allegri –. Noi costruiamo il futuro di Verona se contemporaneamente realizziamo una continuità con lo spazio urbano integrando l’area al resto della città con il trasporto pubblico e sostenibile e con il sistema del verde. Solo così renderemo la Marangona attrattiva anche per altri settori a contenuto avanzato. Vanno pertanto ripresi ed intensificati i rapporti con L’Università”.

Sulle carenze della programmazione ereditata, definita “semplicistica”, e sulle enormi potenzialità dell’area, si è concentrato l’intervento dell’urbanista Giulio Saturni, che ha contribuito al masterplan del Consorzio Zai, il quale ha sottolineando la mancanza di un tavolo con l’Università di Verona. “Il Piano d’Area Quadrante Europa (Paque) della Regione Veneto del 1999, successivamente aggiornato nel 2006, fissa ancora oggi la direzione di sviluppo della Marangona secondo obiettivi di innovazione compatibili con sostenibilità, resilienza e vivibilità dell’Agenda Verona 2030, che devepertanto la nostra guida” ha aggiunto Saturni. “Un compito che richiede le risorse di una città metropolitana a cui Verona deve assolutamente ambire”. Saturni ha poi proposto una integrazione, passante proprio dalla Marangona, del progetto di metropolitana ferroviaria di superficie che è possibile realizzare sfruttando le linee ferroviarie in prospettiva lasciate libere dalla Tav e riattivando le stazioni ferroviarie dismesse, ad unire Parona San Michele. 

Luca Romano, sociologo che ha contribuito alla redazione del masterplan del Consorzio Zai e Lorenzo Bellicini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Cresme, autore di una famosa ricerca sui punti di forza e di debolezza del sistema Verona, hanno ampiamente trattato il tema delle condizioni sociali dello sviluppo che vedono prevalere gli elementi di sostenibilità dell’ambiente e del territorio. Aspetti su cui la città di Verona deve lavorare ancora parecchio riscattandosi da una condizioni di criticità per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, la qualità dell’aria, la riqualificazione del patrimonio immobiliare, ma anche la dotazione di alcuni servizi, compresi i posti letto ospedalieri, la sanità territoriale e la disponibilità di posti negli asili nido. 
“L’accessibilità è un fattore fondamentale per una città moderna – ha sottolineato Romano – ma in questo Verona assomiglia di più ad una città del Sud Italia, dove si entra in larga prevalenza in auto, piuttosto che ad una città del Nord come Padova dove gli ingressi avvengono in maggioranza sul mezzo pubblico”. 
Ragionando sui cambiamenti in corso nelle rotte dei grandi poli logistici europei ed internazionali, Bellicini ha considerato come Verona abbia tutto il tempo per farsi trovare pronta quando il baricentro dei traffici scenderà dai grandi centri del Nord Europa ai porti del Mediterraneo. “In questo senso la Marangona non deve essere considerata la fine di un processo ma il punto di partenza della necessaria riqualificazione ambientale di cui la città ha bisogno”.

Sui tempi lunghi richiesti dalle procedure urbanistiche ha messo in guardia la vicesindaca e assessora all’urbanistica Barbara Bissoli, “Basti pensare che soltanto la procedura di screening Vas è durata quasi due anni e che analoghi tempi sono attesi per le valutazioni prescritte per i singoli comparti in cui si articolerà la Marangona”. Bissoli ha tuttavia sottolineato e apprezzato la volontà di cambiamento che tiene unita la maggioranza a sostegno dell’amministrazione. E anche il Sindaco Damiano Tommasi ha posto l’accento sulle favorevoli condizioni politiche che rendono oggi possibile il cambio di passo richiesto dalla città. 

La Senatrice Beatrice Lorenzin ha tirato le conclusioni della intensa mattinata assicurando il massimo sostegno alle sfide a cui Verona deve far fronte. Numerosi gli interventi da parte di forze sindacali e categorie economiche. Presenti, tra gli altri: Claudio Bolcato presidente Acli; Francesca Tornieri segretaria generale Cgil Verona; Marta Castiglioni, componente della segreteria Cisl Verona; Giuseppe Bozzini della Uil Verona; Luca Luppi, presidente Casartigiani Verona; Silvano Stellini, Presidente ITS Logistica Verona; Giorgio Girardi della Coldiretti Verona; Giandomenico Franchini di Confartigianato Verona; Paolo Bissoli, presidente Confesercenti Verona; Veronica Cecconato di Cna Verona; Claudio Cioetto, presidente di Apindustria Verona;

 
 

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