Gli autisti ATV “sperimentano” le disabilità

 
 

Una pedana più inclinata del solito che si trasforma in una pericolosa “scalata” se sei costretto su una carrozzella; un bus in fermata che si arresta qualche metro più avanti e ti fa perdere l’orientamento se sei una persona non vedente; una frenata brusca che può scaraventarti a terra se sei un anziano malfermo sulle gambe. Sono situazioni con le quali le persone fragili o disabili che usano i mezzi pubblici si confrontano quotidianamente, ma che possono essere sottovalutate da chi non vive sulla propria pelle queste difficoltà. E sulla propria pelle le hanno invece vissute, almeno per un giorno, gli autisti dei bus ATV che hanno partecipato al corso organizzato nei giorni scorsi dall’Azienda in collaborazione con la cooperativa “Yeah”, specializzata nella fornitura di servizi per l’accessibilità e l’inclusione di persone con disabilità.

Incontri con lezioni di teoria, mirate ad approfondire la conoscenza del mondo delle disabilità con le sue mille sfaccettature, a comprendere il modo migliore per approcciarlo nel rispetto della sensibilità di ciascuno; ma sono state soprattutto le esperienze pratiche a rimanere impresse, con gli autisti che si sono calati nei panni di utenti con disabilità: hanno dunque sperimentato le difficoltà nel salire sull’autobus con la carrozzella tramite l’apposita rampa per i disabili motori, mentre – con gli occhi coperti da apposite mascherine – hanno toccato con mano le piccole grandi insidie che affrontano le persone cieche nello spostarsi a bordo del mezzo in movimento, nel prenotare una fermata, nell’orientarsi per capire a quale fermata scendere.

“Con questa prima, più che positiva esperienza – è il commento del presidente di ATV, Massimo Bettarello – abbiamo voluto compiere un concreto passo verso l’adeguamento dell’operato aziendale alle normative europee in materia di disabilità, tematica sempre più al centro dell’azione strategica delle aziende di trasporto pubblico a livello nazionale. A questo primo corso hanno partecipato un gruppo di venti conducenti, ma una simile esperienza di formazione verrà gradualmente estesa anche al resto del personale, controllori e operatori di front office. Queste buone pratiche porteranno non solo beneficio a categorie specifiche di passeggeri, ma l’adozione di determinati accorgimenti e attenzioni contribuirà a una generale crescita qualitativa dell’esperienza di viaggio per tutti i fruitori dei servizi di trasporto pubblico.”

 
 

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