Patrizia Bisinella: “Sulla bocciatura a Capitale della Cultura? Briani spieghi la totale mancanza di strategia e investimenti”

 
 

Patrizia Bisinella si esprime come portavoce di Fare Verona e muove critiche all’assessore Briani. L’argomento è ricorrente, cioè l’esclusione di Verona dal Concorso di Capitale della Cultura 2022 (in quest’intervista abbiamo sentito i pareri dei membri del Consiglio Comunale).

Bisinella dichiara: “L’ass. Briani anziché perdere tempo a cavillare sui capoluoghi (dal titolo in poi della mozione si capisce che il paragone è Pieve di Soligo e quindi il riferimento è al Veneto, piuttosto lampante), dovrebbe evitare scuse banali e il tentativo di dare la colpa a Tosi per ogni fallimento di questa amministrazione incapace e invece rispondere sulle gravi lacune del settore a lei affidato, che versa in uno sconcertante stato di immobilismo, e magari concentrare ogni sua energia per spiegare ai veronesi cosa intende fare per rilanciare Verona al livello che merita.”
Pone, poi, una riflessione su una serie di progetti culturali risoltisi con nulla di fatto. “Perché l’ass. Briani non spiega l’assoluta mancanza in tutti questi anni di investimenti significativi sul fronte culturale e di grandi mostre di carattere internazionale? Perché non risponde sullo situazione di stallo in cui versa il sito del Cortile e Casa di Giulietta, sul quale esistono ben due progetti pronti, quello Mox del 2017 e il successivo di Juliet’s Farm, tenuti fermi per colpevoli inutili ritardi? E poi ancora, perché non è arrivato il promesso Mart? Perché non spiega ai veronesi che cosa ha in mente di fare ora per un rilancio serio, programmato e incisivo, dell’immenso patrimonio storico architettonico e culturale di Verona, affinché la Città possa tornare a quella ribalta nazionale e internazionale cui era abituata proprio con l’allora sindaco Tosi? E magari finalmente una buona volta per qualcosa di positivo?”

La mancata occasione di ottenere visibilità e di dare respiro al settore del turismo, soffocato dalla pandemia globale, è tutt’ora una questione calda di discussione per Fare Verona.

 
 
Classe 1995, laureata in Consulenza del Lavoro, cinefila incallita. Italiana con origini americano-portoricane costantemente critica nei confronti degli USA. Ho capito che fare giornalismo è il mio scopo sociale, che seguo con la tenacia di un Capricorno ma soprattutto con lo spirito di chi ha detto "My life is my message."

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