“Papà coraggio”, denunciatore del fenomeno baby gang e della microcriminalità, sabato e domenica era presente ai gazebo di Prima Verona, movimento civico che sta organizzando una petizione per arginare il problema “sicurezza” e rendere vivibili i quartieri.
Nel dettaglio Mario (nome di fantasia), ha spiegato che “iniziative come questa raccolta firme sono importantissime per permettere ai cittadini di dire la loro e cercare di spingere chi amministra ad intraprendere azioni concrete e decise. Quello della delinquenza e delle baby gang è un problema che può riguardare ogni famiglia ed è giusto che si intervenga alla fonte del problema aiutando i ragazzi in percorsi di recupero”.
Un messaggio che non è però piaciuto a Andrea Bacciga, consigliere della Lega e Presidente della Commissione Sicurezza nella cui replica spiega come l’Amministrazione sia tutt’altro che inerte alle sollecitazioni della microminalita’.
“Come ho avuto modo di dire a più riprese, a breve aprirà uno sportello per le famiglie che avrà un ufficio dedicato alle baby gang, per aiutare le vittime ma anche i bulli.
Da tempo l’Amministrazione si occupa del fenomeno, così come le Forze dell’Ordine attenzionano questi piccoli delinquenti e agiscono tempestivamente quando si verificano dei reati.
Il signor “Mario”, perciò, è stato invitato con la figlia ad accedere al nuovo servizio. Professionisti esperti e competenti potranno aiutarli a trovare la giusta strada in un’ottica di risoluzione e di rieducazione.
Mi preme, però, far notare a “Mario”, che va ai comizi politici mascherato, peraltro in violazione alle Leggi di Pubblica Sicurezza, che non siamo ancora a Carnevale, e questo suo travestimento, che diceva necessario per proteggere la privacy della figlia, non ha più ragione di essere, dal momento che hanno partecipato entrambi a un evento pubblico online. E vorrei anche ribadirgli, per l’ennesima volta, che assieme alla figlia saranno i benvenuti allo sportello del Comune”.
“Forse non ha compreso – continua Bacciga – che è lui ad avere il problema e deve essere supportato e indirizzato e non può in nessun modo essere parte attiva del servizio, permettendosi di dispensare consigli – è evidente che i suoi comportamenti non hanno certo portato a una soluzione, tant’è che per primo ha ammesso di aver bisogno di aiuto –.
I figli vanno seguiti. La Scuola e le Istituzioni sono presenti. La base è sempre e comunque la famiglia. È da lì che partono l’educazione e il rispetto”.
“Concludo chiedendo al signor “Mario”, adesso che vuol diventare il paladino mascherato della sicurezza, come mai non fosse presente l’altra sera all’incontro in Valdonega sul Controllo del Vicinato”.
Ma come si permette di giudicare sto inutile consigliere comunale?