A4 chiede altro Cig, il Sindacato dice basta “L’azienda si prenda le proprie responsabilità”

 
 

Per non aggiungere tensioni alla già delicata condizione sociale, per senso di responsabilità e in considerazione della gravissima situazione santiaria che il Paese stava vivendo alla fine dimarzo, in piena emergenza Covid, non ci eravamo opposti alla richiesta dell’azienda Austroada A4 Brescia-Verona Vicenza-Padova di aprire la cassa integrazione ordinaria di 9 settimane per 420 dipendenti su 449 a partire dal 1° di Aprile. Eppure i dubbi sulla opportunità di tale richiesta erano fortissimi e la scelta di non prevedere nemmeno l’integrazione salariale per i dipendenti in Cigo palesemente ingiusta e ingenerosa.

Si esprimono così Raffaello Fasoli della Segreteria FILT CGIL e Mauro Bellin RR.SS.AA. dell’Autostrada BS/VR/VI/PD che ritengono le richieste di aiuti dell’azienda ingiustificate.

“Ora basta: le ulteriori 5 settimane richieste ieri dai vertici di A4 sono per noi inaccettabili, uno schiaffo in faccia alle imprese realmente in difficoltà. E’ una vergogna che un’azienda che da decenni macina fatturati e utili da capogiro (411 milioni di ricavi nel 2018) chieda aiuti alla collettività, mediante ammortizzatori sociali, con la scusa del Covid.

Perché non usano gli utili degli anni precedenti per sanare la loro azienda, anziché attingere agli ammortizzatori e senza nemmeno alcun tipo di integrazione salariale?

Per questa ragioni come organizzazioni sindacali ci siamo rifiutiati di sottoscrivere la Cigo e abbiamo preteso che vengano definite tutte le partite ancora in sospeso: negli incontri successivi alla prima richiesta, per verificare l’andamento e l’attuazione della Cigo, l’azienda si è spesso dimostrata poco collaborativa nel fornire numeri dettagliati, ed ha organizzato i turni di lavoro e di presenziamento dei caselli a sua piacimento, senza alcun coinvolgimento delle OO.SS.

L’azienda non assume dal 2009 e negli ultimi 3 anni la forza lavoro è diminuita di circa 150 lavoratori. Nel frattempo il contratto aziendale è scaduto il 31/12/2019, così come il Premio di Risultato. Ad inizio anno avevamo fatto un primo incontro, ma poi con il Covid tutto si è bloccato e ad oggi non si sa nulla in merito.

Ora basta nascondersi dietro l’emergenza, l’azienda si assuma le proprie responsabilità verso il Paese e verso i lavoratori.

 
 

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