La Paglia: “Stop all’abbandono del Parco dell’Adige Nord”

 
 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Elisa La Paglia, consigliere comunale del Partito Democratico.

“Mentre l’ex Sindaco Flavio Tosi e l’attuale primo cittadino Federico Sboarina battibeccano su chi tra i due ha promosso di più e meglio il verde pubblico a Verona, il principale polmone verde della città, il Parco dell’Adige nelle sue diramazioni Nord e Sud, va sempre più alla deriva. Da più di 13 anni dalla costituzione (28 febbraio 2005, ) si attende senza esito l’approvazione del Piano ambientale del parco, strumento programmatorio indispensabile ad attuare le finalità socio-economiche e culturali per cui il Parco dell’Adige è stato costituito.

Preoccupa in particolare la condizione in cui versa il Parco Nord: basti dire che dal 2013, terminata la grande azione di riforestazione con le messa a dimora di quasi 12 mila alberi, l’unica convenzione rimasta in piedi era quella per gli sfalci. Essa vedeva coinvolta l’associazione che gestisce Corte Molon, ma l’accordo è scaduto nel 2017 cosicché da ormai più di un anno non si taglia nemmeno più l’erba.
L’incendio occorso lo scorso fine settimana nell’area a ridosso di Corte Molon, unitamente alla riconferma in Variante 23 bis di interventi edificatori invasivi ai confini del parco stesso, sono pertanto da considerarsi indicatori di una disattenzione e di una incuria inaccettabili.

Dopo l’approvazione all’unanimità nel febbraio scorso da parte del Consiglio della Seconda Circoscrizione di un ordine del giorno che invita l’amministrazione comunale a riprendere con urgenza la redazione del Piano ambientale, anche il gruppo consiliare comunale del Partito Democratico tenta di richiamare l’attenzione della giunta con una mozione appena depositata che impegna l’amministrazione a dotarsi di uno strumento dedicato (tavolo tecnico o commissione temporanea) che, di concerto con gli uffici, possa arrivare finalmente all’obiettivo della redazione del Piano

A nostro avviso sono quattro le direttrici operative attorno alle quali impostare l’azione di rilancio: 1) La limitazione di nuove opere e manufatti e l’adeguamento degli esistenti ad un contesto di area ambientale protetta; 2) la promozione di attività di ricerca scientifica e biosanitaria; 3) l’organizzazione di attività di conoscenza e valorizzazione da associare ad interventi di occupazione giovanile e di volontariato con particolare riferimento alle comunità terapeutiche e al servizio civile alternativo; 4) l’accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi e strutture idonee per disabili, portatori di handicap e anziani. L’attuazione del Piano deve ovviamente prevedere anche l’individuazione di un soggetto con adeguate competenze in ambito forestale ed agronomico. Su questa mozione e con rispetto ad una problematica molto sentita dal territorio, contiamo di trovare da parte dell’amministrazione tutta l’attenzione necessaria”.

 
 

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