Vivere soli. Uno sportello aiuta i giovani a raggiungere l’autonomia

 
 

L’autonomia nel 2019 si conquista anche via whatsapp. Soprattutto per quei ragazzi che devono raggiungerla prima degli altri. Apre a Verona uno sportello dedicato ai giovani, dai 16 ai 25 anni, che escono dalle comunità residenziali o dalla famiglia e che vogliono raggiungere l’indipendenza personale, lavorativa e abitativa. Il punto di ascolto sarà inaugurato venerdì 24 maggio in via Ponte Aleardi 15, negli uffici della Promozione Lavoro del Comune. E per fissare un appuntamento basterà inviare un messaggio tramite la app di messaggistica, o attraverso il classico sms, al numero 3297243143.

Se le statistiche nazionali dicono, infatti, che le nuove generazioni lasciano la casa dei genitori alla soglia dei 30 anni, i ragazzi che vivono in comunità, una volta maggiorenni, si trovano a dover fare i conti con il mondo degli adulti. Così come quei ragazzi che vivono situazioni di difficoltà e si ritrovano da soli.

Ecco perché l’esigenza di una iniziativa ad hoc. Il punto di ascolto, infatti, si inserisce nel progetto “Fidati: neo maggiorenni verso l’autonomia” promosso dal Comune di Verona in collaborazione con l’associazione Agevolando, per offrire un accompagnamento ai giovani provenienti da percorsi di affidamento in comunità o in famiglia.

Il progetto è finanziato da Fondazione Cariverona, nell’ambito del Bando Povertà 2018, ed è realizzato dall’Istituto Don Calabria, Casa San Benedetto, cooperativa Energie Sociali, che gestirà il punto di ascolto, e Caritas Diocesana Veronese, attraverso la Coop. Il Samaritano.

Oltre allo sportello, che sarà aperto il martedì dalle 14 alle 17 e il venerdì dalle 9.30 alle 12.30, saranno organizzati dei percorsi di accompagnamento educativo per 25 giovani, ma anche laboratori di gruppo per la ricerca attiva del lavoro e della casa, la gestione del denaro, la cura di sé, l’educazione sportiva e alimentare. Inoltre verrà attivato un servizio di supporto psicologico individuale o di gruppo e il counseling per chi presenta particolari fragilità. Anche gli operatori sociali verranno formati per favorire l’efficacia degli interventi, così come saranno preparati dei giovani tutor per supportare quei minori che si preparano a diventare maggiorenni.

 
 

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