Verona Pulita: le obiezioni di Begalli alle proposte del centrodestra per il rilancio dell’agricoltura veronese

 
 

Chioschetti per vendere i prodotti nell’invisibile parco urbano dell’ex Passalacqua e abbassamento dell’IMU: queste le proposte per il “rilancio” delle aziende agricole dei candidati Bisinella e Sboarina. Come curare una broncopolmonite con l’aspirina…. e se proprio dobbiamo dirla tutta: perché lasciare ai cinesi con i loro souvenir piazza Erbe e ‘confinare’ le nostre ‘eccellenze’ agroalimentari alla Passalacqua? I turisti vengono a Verona anche per la qualità dei nostri vini, del nostro olio, delle nostre primizie e il Comune rende il loro acquisto un percorso ad ostacoli. Alle nostre aziende agricole andrebbero fatti ponti d’oro e invece preferiamo offrire ai turisti su un piatto d’argento souvenir che non apportano nulla all’economia della città”. 

Questo il tagliente giudizio di Diego Begalli – professore ordinario di Economia ed Estimo Rurale all’Università di Verona, nonché capolista di Verona Pulita – sulle proposte avanzate dal centrodestra per salvaguardare le aziende agricole veronesi.

In questo modo non si innesca alcun circolo virtuoso. Siamo all’ABC del marketing, il Comune dovrebbe non solo offrire spazi centrali ai mercati a km. 0, ma aiutare le aziende agricole a diversificare la loro offerta, sostenerle nella commercializzazione dei prodotti secondo una logica di rete. Questo, e molto altro, intendiamo con la nostra idea di marketing territoriale. Sviluppo rurale integrato e multifunzionalità dell’agricoltura sono temi ultra sviluppati dai gruppi di ricerca universitari, ma a Verona ormai da lustri non si guarda all’Università come la risorsa che è: una fucina di idee e soluzioni ai problemi dei cittadini. Il tema della difesa e del sostegno dell’agricoltura richiede soluzioni specifiche in riferimento alle tante agricolture che coesistono nel territorio del comune di Verona, differenziate in relazione al grado di urbanizzazione, all’orientamento economico-produttivo e al tipo d’impresa. E’ rispetto agli obiettivi specifici di queste diverse agricolture – quali efficienza, tutela del territorio, equilibrio ambientale, valorizzazione delle produzioni di qualità, multifunzionalità – che vanno proposte azioni altrettanto specifiche”.

Verona Pulita risponde con il progetto del Parco Agricolo; prosegue Begalli

Le proposte di aiuti a pioggia attraverso la riduzione di imposte, di cui fra l’altro le imprese agricole già in buona parte usufruiscono, oltre ad evidenziare una grossolana conoscenza dell’agricoltura, non vanno incontro alle richieste degli operatori del settore: elevare la competitività facendo leva su autenticità ed eccellenza dei prodotti e sulla sostenibilità dei processi produttivi. Di più: eliminano un introito per il Comune, senza che a questo corrisponda un reale beneficio futuro. Le aziende agricole non hanno bisogno di meno tasse, ma di aiuti e prospettive concrete per essere o tornare ad essere motori propulsivi per la nostra economia. Le azioni di supporto da mettere in campo devono essere finalizzate al raggiungimento di obiettivi specifici e chiari che includono: l’aumento del valore aggiunto attraverso l’intensificazione delle attività di trasformazione e vendita diretta dei prodotti agricoli, lo sviluppo di nuove funzioni e attività, quali fattorie didattiche e agri-asili, il potenziamento dell’agricoltura sociale, di attività ricreative e di forme di agri-benessere, oltre che di azioni rivolte alla tutela del paesaggio e alla produzione di energie rinnovabili. Si tratta di orientamenti innovativi, che in questi ultimi anni sono stati sostenuti in particolare dagli imprenditori under 35, che rappresentano il target verso il quale indirizzare i maggiori sforzi”.

Ma come trasferire questi valori al mercato?

Il nostro programma prevede la commercializzazione dei prodotti di eccellenza del territorio con un marchio di qualità alimentare e ambientale, che diverrà una componente strategica del brand VERONA. E per la promozione di questo marchio metteremo a disposizione un ampio spazio in una delle più belle piazze del centro di Verona, per attivare un mercato centrale che divenga una vetrina delle eccellenze agro-alimentari della nostra città e un centro attrattore di turisti, come già accade ad esempio a Madrid e Barcellona”. E non solo: sono presenze già rintracciabili in parecchie città italiane, in variabile dimensione ma medesimo concetto, ad esempio a Firenze e a Perugia.

Per fare tutto questo c’è bisogno di un assessorato che non sia solo dell’Agricoltura, come dice qualcuno, ma anche del Territorio e dell’Ambiente. Solo questa integrazione di competenze potrà assicurare l’adozione di moderne ed efficienti politiche di gestione e assetto del territorio. Tutte le proposte di Verona Pulita vanno in un’unica direzione: una Verona migliore è possibile. Si, lo so, tutti lo promettono, ma sono certo che i cittadini veronesi sappiano distinguere CHI ha le competenze per mantenere le proprie promesse, da chi si limita alle parole”.

 
 

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