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“La Lega è passata da rappresentarsi come giustiziera delle illegalità, a garante dell’illegalità, nel tempo di una sentenza” – dice Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico –. “A fare da paladino in difesa del suo leader sui 49 milioni sottratti ai cittadini italiani e investiti in lingotti e diamanti, ci pensa Gianantonio Da Re, che parla di sentenza politica di un magistrato politico. Nominare le toghe rosse – sottolinea la deputata veneta – mostra il nostalgico richiamo ai tempi passati. Ma il linguaggio vintage della Lega mostra ancora una volta il disprezzo per le istituzioni che rappresentano”.
“Da Re dovrebbe sapere che quei soldi sono dei cittadini italiani e che, di fronte a “a una società che chiude” e cerca di scappare con la cassa non si può invocare null’altro se non che sia fatta giustizia. Tutto il resto – conclude Rotta – è squallido interesse di bottega”