Numerose violazioni nell’extralberghiero

 
 

Con l’arrivo della stagione estiva e di maggiori flussi turistici, si intensificano le verifiche della Polizia locale nelle strutture extralberghiere per contrastare l’abusivismo. Nei primi 6 mesi di quest’anno sono state 71 le strutture controllate, di cui 19 risultate irregolari e 35 non in regola con la Tari. Oltre a numerose violazioni amministrative, riscontrate anche mancate dichiarazioni dei redditi e casi di false dichiarazioni di residenza. Quello delle locazioni turistiche, infatti, è un fenomeno in continuo aumento, basti pensare che sul territorio comunale sono 4.045 le realtà registrate. Ecco perché l’esperienza specifica maturata a Verona ha portato a dare indicazioni a Stato e Regione che hanno convertito in legge alcune delle proposte avanzate dall’amministrazione scaligera, in tema di locazione turistica. Triplice l’obiettivo delle verifiche: tutelare la sicurezza di veronesi e turisti, l’immagine della città e la concorrenza leale.

Nell’ultimo semestre la Polizia locale ha controllato 71 strutture extralberghiere, delle quali 58 locazioni turistiche. Dalle verifiche sono emerse 10 strutture abusive e 3 che utilizzavano pubblicità ingannevole. Comminate un totale di 16 sanzioni amministrative per irregolarità di vario genere. Un locatario è stato denunciato per violazione al vincolo paesaggistico. Inoltre, tre persone sono state oggetto di “segnalazioni qualificate” all’Agenzia delle Entrate per irregolarità nelle dichiarazioni dei redditi. Sono stati effettuati controlli incrociati sulla Tariffa Rifiuti, spesso pagata dai locatori turistici come se l’immobile fosse utilizzato quale “prima casa”. Mettendo insieme i dati dell’anagrafe comunale con il numero di stanze e posti letto, infine, gli agenti hanno chiesto la cancellazione di 7 persone che risultavano residenti in appartamenti, utilizzati invece per ospitare i turisti.

La lotta all’abusivismo ha da poco due nuovi strumenti legislativi che agevolano i controlli e per i quali Verona ha fatto scuola. È stata infatti l’amministrazione comunale, nei mesi scorsi, a segnalare al Governo e alla Regione la necessità di avere un codice identificativo per le locazioni turistiche e l’accesso alla banca dati di tutte le strutture ricettive.

Grazie alla legge 58/2019 (conversione del decreto legge Crescita 34/2019), ogni struttura dovrà dotarsi del codice identificativo, a garanzia della regolarità dell’attività esercitata. Inoltre, i Comuni potranno accedere ai dati in forma anonima e aggregata che ogni struttura ricettiva invierà al Ministero dell’Interno (portale “Alloggiati WEB”), per monitorare il pagamento dell’imposta di soggiorno. Quanti non adempiranno agli obblighi di legge e non comunicheranno alla Questura i dati delle persone che soggiornano nelle loro strutture rischieranno la denuncia penale. Inoltre, da domenica 7 luglio, entrerà in vigore anche il nuovo articolo 27 bis della norma regionale 11/2013 che regolerà la locazione turistica, recependo il codice identificativo. Per ogni violazione, non saranno più applicate le diffide, come succede adesso, ma sanzioni pesantissime da mille a 14 mila euro, soprattutto per chi offre servizi accessori, vietati per legge.

L’attività di monitoraggio della Polizia locale prevede anche il controllo dei portali internet dove vengono pubblicizzate le strutture. Così come la verifica delle numerose segnalazioni che arrivano alla casella e-mail [email protected] o direttamente a quella del sindaco. Le ultime due erano di una turista inglese, che non è mai riuscita a trovare la stanza che aveva prenotato, e di un paziente dell’ospedale di Borgo Roma, alloggiato in condizioni fatiscenti rispetto a quelle pubblicizzate. Apprezzate da turisti e veronesi, le interviste che gli agenti effettuano tra le strade del centro storico alle persone con zaini e valigie, per verificare dove alloggiano e come si trovano. Colloqui al termine dei quali sono scattati diversi sopralluoghi.

 
 

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