L’intesa Verona-Negrar alza il muro a difesa della Val Borago

 
 

“A partire dalla passata Amministrazione, con l’impegno di tutti si era riusciti a portare ad approvazione la delibera, in modo che questo percorso di salvaguardia arrivasse a compimento. L’idea è partita dall’associazione Il Carpino che aveva da subito mobilitato cittadini e associazioni, e a cui poi si sono aggiunte le Amministrazione comunali coinvolte. Un percorso che non era scontato all’inizio”.

Queste le dichiarazioni dell’Assessore Michele Bertucco dopo l’ufficialità, a tre anni dall’avvio del primo progetto di azione collettiva a salvaguardia del territorio della Val Borago, della sottoscrizione dell’accordo finale di collaborazione tra i Comuni di Verona e Negrar con l’associazione Il Carpino, per la valorizzazione dell’importante Sito di Interesse Comunitario.

“Oggi questo impegno giunge al suo risultato più importante – ha dichiarato il sindaco di Negrar Grison –, evidenziando il valore della forte collaborazione sostenuta dalle istituzioni e dalle associazioni, ma anche da tutti coloro che si sono battuti per la Val Borago. Va ringraziata in particolare Banca Intesa per la sensibilità e l’apporto significativo per raggiungere questo risultato”.

Iter Val Borago. L’area boschiva di oltre 38 ettari, a nord ovest della zona speciale di conservazione Borago-Galina, fra i Comuni di Negrar e Verona, rischiava di essere trasformata in un’area ad uso agricolo per la realizzazione di vigneti. Per impedire che ciò avvenisse si era sollevata l’opinione pubblica. Intesa San Paolo S.p.a., interessata dall’operazione d’acquisto, avendo un credito nei confronti dell’allora azienda proprietaria della parte di fondo, ha rinunciato all’asta per realizzare il proprio credito e ha deciso di donare l’area ai Comune di Verona e Negrar. Il Tutto per sostenere la crescita inclusiva e sostenibile del territorio.

 
 

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