Il mestiere dell’architetto raccontato in tre conversazioni aperte al pubblico

 
 

L’Ordine degli Architetti di Verona propone tre conversazioni sulla funzione e ruolo dell’architetto oggi, attraverso i temi dell’etica, dell’architettura partecipata e dell’estetica.

Primo appuntamento il prossimo 12 novembre alle 18 (WineShop di Villa San Carlo a Montorio, Verona) con “La scuola di gomme” costruita nel 2009 nel villaggio beduino di Al-Khan al-Ahmar in Palestina con 2200 pneumatici recuperati da discariche: riempiti di terra costipata e poi rivestiti esternamente di argilla, sono diventati i mattoni e le pareti della scuola nel deserto. Alessio Battistella di ARCò, il progettista, dialogherà con Mario Bellavite su architettura tra etica, sostenibilità e rigenerazione urbana.

Battistella©GuidoStazzoni
Al Khan Al Ahmar Primary School
Bellavite_ArcadeProgettazioneIntegrata

Gli altri due incontri si terranno in Valpolicella il 16 novembre e il 3 dicembre 2021: Gianluca Peluffo, tra i più importanti architetti italiani, converserà con Filippo Bricolo, docente al Politecnico di Milano/sede di Mantova e titolare dello studio Bricolo-Falsarella; Mosè Ricci, ordinario di Urbanistica e Progettazione all’Università di Roma sarà con l’architetto veronese Paolo Richelli, esperto in interventi di restauro e riqualificazione di edifici storici, tra cui  il Palazzo delle Poste di Verona.

“Conversazioni” le ha volute definire la coordinatrice del progetto, l’architetto Daniela Cavallo, docente di marketing territoriale all’Università di Verona: architetti “nazionali” e colleghi veronesi, affini per scuola e pensiero, dibatteranno su un tema comune che ha caratterizzato il loro operato. Riflessioni che hanno come obiettivo quello di recuperare e rifondare il significato e la profondità di una professione fortemente creativa, urgenza posta come punto programmatico prioritario del nuovo Consiglio dell’Ordine per il prossimo quadriennio. «Vogliamo tornare – spiega Cavallo – ai fondamenti umanistici della nostra professione, anche attraverso la forma scelta per questi incontri. La conversazione come confronto generativo di idee, al di fuori dalle sedi istituzionali: una forma che diviene sostanza nell’incontro con il territorio, le “nostre” cantine vitivinicole che profumano di terra, raccontano storie di famiglie e sono, non dimentichiamolo, luoghi di architettura». Le conversazioni sono infatti state pensate come tre aperitivi dove la cantina è luogo del territorio, scelto perché ha una storia architettonica.

«Questa iniziativa – sottolinea Paola Bonuzzi, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Verona – mette a fuoco l’identità del nostro mestiere, risponde all’impegno dell’Ordine nel porre grande attenzione, in questo post pandemia, al ruolo della professione e della figura dell’architetto, che deve essere centrale nel dibattito pubblico, nel governo del territorio e nel dialogo con la città».

Gli incontri, con presentazione green pass, sono aperti alla cittadinanza previa segnalazione alla mail: [email protected]. Per gli architetti iscritti gli incontri avranno valenza formativa (2CFP), con registrazione sulla piattaforma Im@teria.

Diretta FB dalla pagina dell’Ordine, in collaborazione con la testata @Heraldo.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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