Corte Costituzionale: illegittima la Legge sulla caccia della Regione Veneto

 
 

Dopo che il Governo nel marzo 2017 aveva impugnato, in quanto invadeva la competenza statale, davanti alla Corte Costituzionale  la L.R. Veneto 1/2017 , (Norme regionali in materia di disturbo all’esercizio dell’attività venatoria e piscatoria: modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “Norme regionali per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” e alla legge regionale 28 aprile 1998, n. 19 “Norme per la tutela delle risorse idrobiologiche e della fauna ittica e per la disciplina dell’esercizio della pesca nelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto”) che prevedeva sanzioni da 600,00 a 3.600,00 euro per chi disturba o turba i cacciatori, perché ritenuta incostituzionale, è stato depositato ieri, 11 luglio 2018, il dispositivo della Corte Costituzionale che con la Sentenza 148/2018 annulla definitivamente la legge veneta.

Si legge nella Sentenza della Corte: “Le norme impugnate, quindi, attengono a comportamenti che pregiudicano la «ordinata e civile convivenza nella comunità nazionale» (tra le altre, sentenze n. 108 del 2017, n. 300 del 2011, n. 274 del 2010, n. 129 del 2009), e in quanto tali sono riconducibili alla materia «ordine pubblico e sicurezza» di cui alla lettera h) del secondo comma dell’art. 117 Cost., pur nella lettura rigorosa che questa Corte ha operato della stessa.(… omissis …)  “per questi motivi la Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Veneto 17 gennaio 2017, n. 1 (Norme regionali in materia di disturbo all’esercizio dell’attività venatoria e piscatoria: modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “Norme regionali per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” e alla legge regionale 28 aprile 1998, n. 19 “Norme per la tutela delle risorse idrobiologiche e della fauna ittica e per la disciplina dell’esercizio della pesca nelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto”).”

La  bocciatura era presumibile (auspicabile) in quanto non è possibile che una legge regionale possa prevedere la legittimità di una sanzione ad un cittadino che vuole difendersi con la protesta delle sole parole, da un cacciatore che gli spara sotto casa, con una multa fino a 3.600,00 euro.

La sentenza celebra altresì la vittoria delle associazioni che hanno scritto al Governo contro la legge come LAC, LAV, ENPA, Legambiente, LIPU, WWF, Grig, IAMS, e di quelle che assieme alle prime hanno manifestato ripetutamente e tenacemente a Venezia come Oipa, Uepa, Liberi Tutti, CPV, Meta nonché di tutti quei cittadini che hanno manifestato e scritto email di protesta.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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