Regione Veneto: contributi a Comuni e Province per interventi di bonifica ambientale siti inquinati

 
 

Con Deliberazione n. 1164 del 28 settembre 2023 (BUR n. 128 del 29/09/2023) la Giunta regionale del Veneto ha approvato l’assegnazione di contributi ai Comuni e alle Province per piccoli interventi di bonifica ambientale di siti inquinati


L’articolo 1, comma 134 della Legge n. 145 del 30/12/2018 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021), dispone l’assegnazione alle Regioni a statuto ordinario di contributi per la realizzazione di opere pubbliche, al fine di favorire gli investimenti per il periodo 2021-2034. Detti contributi per gli investimenti sono assegnati dalle Regioni a statuto ordinario ai Comuni del proprio territorio allo scopo di sostenere le seguenti tipologie di interventi:

a) la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; b)  la messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti nonché per interventi sulla viabilità e sui trasporti anche con la finalità di ridurre l’inquinamento ambientale; c)  la messa in sicurezza degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dei comuni; c-bis) la messa in sicurezza e lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico di massa finalizzati al trasferimento modale verso forme di mobilità maggiormente sostenibili e alla riduzione delle emissioni climalteranti; c-ter) progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e utilizzo fonti rinnovabili; c-quater) infrastrutture sociali; c-quinquies) le bonifiche ambientali dei siti inquinati; c-sexies) l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni mobili a utilizzo pluriennale.

Il mancato perfezionamento dell’iter procedurale di affidamento di un lavoro ha comportato la decadenza dal contributo assegnato al Comune di Crocetta del Montello rendendo disponibile l’importo di  euro 3.284.218,67 .

A seguito della nuova disponibilità è stato predisposto un bando (Allegato A) con lo scopo di acquisire nuove istanze dalle Amministrazioni comunali in relazione a episodi di inquinamento, anche di recente individuazione, relativi ad interventi previsti dai requisiti, oltre ai parametri di valutazione  indicati nel Bando. Le Amministrazioni comunali aderenti dovranno garantire l’affidamento dei lavori relativi agli interventi proposti entro il 30/04/2024 e gli stessi dovranno essere conclusi entro il 31/12/2024.

Sono ammissibili a finanziamento le spese per la redazione e esecuzione di Piani di Caratterizzazione, Analisi di Rischio sito-specifica ed in generale la progettazione degli interventi, se connesse con un intervento da candidare a finanziamento secondo i criteri esposti nel presente bando. Sono altresì ammissibili gli interventi di messa in sicurezza che le Amministrazioni interessate devono attuare su discariche, anche in gestione post mortem, nel caso in cui il soggetto gestore non sia più rintracciabile, sia fallito e non vi siano idonee garanzie finanziarie a copertura dei costi dell’intervento purchè ricadenti nell’ambito dei procedimenti di bonifica di cui al Titolo V parte Quarta del D.Lgs. 152/06 in esito al rilevamento di superamenti dei limiti di riferimento per le matrici ambientali suolo, sottosuolo e acque sotterranee disposti dalla medesima normativa.

Il Bando prevede cche gli interventi proposti al finanziamento potranno riguardare sia aree di proprietà della Pubblica Amministrazione – ove l’Ente medesimo sia chiamato a provvedere agli adempimenti previsti dall’art. 242 del D.Lgs. n. 152/2006, sia aree private ove l’Ente  territorialmente competente intervenga in sostituzione e in danno del soggetto obbligato inadempiente, ai sensi dell’art. 250 del T.U.A.  In tal senso la delibera richiama espressamente la necessità, da parte dell’Amministrazione che interviene in danno dei soggetti obbligati, di avviare tutte le procedure tese al recupero delle somme anticipate, oltre che aver correttamente espletato, alla data di pubblicazione del presente bando, le procedure in materia di ricerca del soggetto responsabile e del coinvolgimento di eventuali proprietari delle aree, pena la non ammissibilità a contributo dell’intervento stesso.

Nel caso invece in cui l’intervento di bonifica venga effettuato in aree di proprietà dell’Ente beneficiario, si ritiene necessario prevedere che in caso di alienazione delle stesse entro dieci anni dal termine dell’intervento, l’amministrazione debba restituire le somme stanziate.

La semplice rimozione di rifiuti non costituisce intervento ammissibile a finanziamento, tuttavia le corrispondenti spese potrebbero essere riconosciute ammissibili qualora si tratti di procedura pn oopn bo otto di contaminazione.

Gli interventi candidati a finanziamento devono prevedere una spesa minima pari ad euro 5.000,00 ed un limite massimo di spesa ammissibile a contributo pari ad euro 1.000.000,00 per singolo intervento e per Amministrazione richiedente; agli interventi finanziati è garantita la copertura del 100% delle spese sostenute secondo i predetti criteri.

Gli Enti interessati potranno presentare la richiesta di contributo all’Amministrazione regionale, conformemente alle modalità/tempistiche descritte nel Bando che si approva quale Allegato A del presente provvedimento, entro e non oltre le ore 12.00 del 31 ottobre 2023.

     La nuova finestra di contributo è particolarmente interessante anche in considerazione della recente pubblicazione su “Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: secondo rapporto sui dati regionali” edito da ISPRA che illustra e analizza i dati ricavati da MOSAICO, il database nazionale sui procedimenti di bonifica, con i dati aggiornati al 31/12/2020 esclusi quelli che riguardano i Siti di Interesse Nazionale (SIN).

In Italia i siti contaminati oggetto di procedimento di bonifica sono 35.022 di cui 16.199 con procedimento in corso e 18.823 con procedimento concluso. I procedimenti in corso costituiscono il 46% dei procedimenti totali e quelli conclusi il 54%.

I procedimenti di bonifica risultano distribuiti in modo eterogeneo nelle diverse regioni: quelli in corso sono maggiormente concentrati in Campania (20% dei procedimenti in corso nazionali) e Lombardia (17%), cui seguono Toscana e Veneto (rispettivamente 12% e 10%); i procedimenti conclusi sono concentrati in Lombardia, con il 43% di procedimenti nazionali conclusi, seguita dalla Toscana (14%). Tre procedimenti in corso su cinque (9.871 procedimenti, pari al 61%) si trovano in fase di notifica; di questi 2.809 procedimenti (pari al 28%) sono riconducibili ai 17 ex SIN, per i quali la competenza amministrativa delle procedure di bonifica è stata trasferita dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica alle Regioni e 720 sono stati avviati e risultano “congelati” in una fase iniziale da almeno 15 anni.

Dall’analisi della modalità di conclusione dei procedimenti è emerso che:
– il 49% dei procedimenti conclusi sono stati chiusi con autocertificazione a seguito delle sole indagini preliminari;
– nel 67% dei procedimenti conclusi (2 casi su 3) non è stato necessario alcun intervento di bonifica/messa in sicurezza, a seguito delle indagini preliminari, della caratterizzazione o dell’Analisi di Rischio;
– solo un procedimento su tre (32%) si è rivelato contaminato evidenziando quindi la necessità di bonifica/messa in sicurezza.

La distribuzione dello stato della contaminazione per i procedimenti in corso mostra:
– 30% siti in attesa di accertamenti analitici;
– 35% siti potenzialmente contaminati;
– 21% siti contaminati;
– 13% siti per i quali lo stato di contaminazione è non noto o non coerente con lo stato del procedimento.
siti contaminati in Italia sono 3.467, in diminuzione rispetto ai dati trasmessi nel 2020, sia in termini assoluti che percentuali, dei quali il 79% si trova in fase di bonifica.

I contenuti delle prossime edizioni del rapporto rifletteranno gli avanzamenti nel popolamento delle varie sezioni di MOSAICO sia in termini di qualità, omogeneità ed affidabilità dei dati alla base delle elaborazioni sia in termini di nuove informazioni e di conseguenza possibilità di nuove valutazioni.

Nella tabella 12.4 (pag.170) sono riportati i primi 20 comuni d’Italia per numero di procedimenti in corso. Tale numero rappresenta, in estrema sintesi, il carico amministrativo di gestione delle procedure di bonifica afferenti al territorio.

Dal confronto con i dati 2020 (si veda il rapporto ISPRA 337/2021) emerge che il comune di Milano si conferma il comune d’Italia con più procedimenti in corso e, come si vedrà successivamente, anche conclusi. Tra i primi venti comuni si confermano anche Roma, Marcianise, Torino, Massa, Livorno, Civitanova Marche, Caivano, Giugliano in Campania, Firenze, Solofra, Nola, Castellammare di Stabia, Carrara, Caserta, Genova, Pomigliano d’Arco. Venezia, Padova e Verona compaiono quest’anno tra i primi venti comuni a seguito delle attività di aggiornamento della anagrafe regionale che ha consentito nel 2021, la trasmissione di dati precedentemente non disponibili.

Analizzando le singole fasi dei procedimenti di bonifica (Tabella 12-4), si può osservare che in tutti i comuni campani in elenco e nel comune di Verona la fase di notifica è presente in misura significativamente più alta della media nazionale pari al 61%. Al contrario, i comuni nei quali la fase di bonifica supera significativamente la media nazionale del 19% sono Milano, Torino, Firenze e Genova.

Alberto Speciale

(foto di copertina: immagine di reportorio tratta dal web)

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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