Avviso di Garanzia per Sboarina. Al centro un’operazione di AGSM

 
 

“Avvisi di garanzia a Sboarina, Scalzotto e ai consiglieri comunali di Verona, San Bonifacio e Cologna Veneta che avevano votato a favore della delibera che prevedeva  il conferimento delle quote dei due comuni (San Bonifacio e Cologna Veneta) alla nuova società (costituita dal Comune di Verona con AGSM Verona) e denominata Agsm Energia Est Veronese S.r.l.”.

Michele Bertucco, consigliere comunale Verona e Sinistra in Comune, va fiero di aver fatto opposizione quando, il 20 dicembre 2018, il Consiglio comunale deliberava la costituzione della new.co controllata da Agsm (Agsm Energia Est Veronese S.r.l.).

Una new.co. che, nelle intenzioni del Comune di Verona, avrebbe permesso ad Agsm, insieme ai Comuni di San Bonifacio e di Cologna Veneta che detenevano meno del 34% di UniCoGe, di acquisire le quote della società appartenenti agli altri soci pubblici, cioè i Comuni di Colognola ai Colli, Soave, Lonigo e Zimella, proprietari di oltre il 50%.

“Morale della favola? – spiega Bertucco – Agsm di fatto avrebbe acquisito, superando il diritto di prelazione di Sinergas, l’80% di una società con un giro d’affari di quasi 30 milioni di euro.

Così Sinergas e il Comune di Lonigo avevano fermato tutto facendo ricorso al Tar e il sindaco di Lonigo si era rivolto anche alla Procura della Repubblica di Verona.

Se varie autorità di controllo, per la mancanza di gara pubblica, hanno sollevato, giustamente, un problema di legittimità sul 2% dell’aeroporto Catullo che il Comune di Villafranca cedette a Save, come potevano il Comune di Verona e AGSM sperare di farla franca?” – si chiede Bertucco.

 

 
 

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