Aumentata la Tari ma Verona resta tra le città con l’aliquota più bassa

 
 

L’attuale Cda di Amia ritiene opportuno e doveroso fare chiarezza in merito al recente aumento della Tari approvato dalla Giunta comunale e ad alcune dichiarazioni di esponenti dell’amministrazione, che avrebbero denunciato da parte della società di via Avesani, mancanza di investimenti, carenze nella raccolta differenziata e mancanza di condivisione con il Comune. Contestualmente, proprio in questi giorni, è stato approvato il bilancio d’esercizio 2022 con un utile di 478 mila euro, mentre il valore della produzione ammonta a 61 milioni di euro, con un incremento di circa 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021. Il Margine operativo lordo si attesta a 3 milioni e 800 mila euro, con un aumento di circa 1 milione rispetto all’anno precedente. L’Assemblea Soci di AMIA, ovvero Agsm-Aim, in data 10 maggio ha inoltre deliberato di destinare l’utile 2022 di Amia alla capogruppo.

“I dati del bilancio, assolutamente positivi, confermano un’attenta politica aziendale, un’ottimizzazione dei costi e una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, dopo anni di significative perdite economiche – commentano i componenti del Cda Amia – All’inizio del nostro mandato abbiamo infatti dovuto fronteggiare la drammatica sfida di oltre 2 milioni di euro di passivo, la carenza impiantistica e l’obsoleta macchina operativa e di mezzi che abbiamo ereditato dall’amministrazione che ci aveva preceduto. Ciò nonostante, siamo riusciti a garantire, pur tra qualche criticità e disservizio, continuità e qualità dei servizi, tutelando ed incrementando la propria forza-lavoro e mettendo in campo una serie di azioni per il decoro, il verde e la pulizia di Verona. Il bilancio appena approvato attesta il buono stato di salute e la solidità della società. Lasciamo, al di là di divisioni politiche, un’azienda sana, solida e con i conti in ordine. Presupposto fondamentale per la nascita della nuova società dei rifiuti comunale. Siamo soddisfatti di consegnare ai futuri vertici un assetto economico-finanziario in ordine e che fa ben sperare per la continuità aziendale”.

Il Cda interviene anche sulla mancanza di investimenti denunciata dall’assessore Michele Bertucco: “Premesso che Amia ha ricevuto esattamente un anno fa dall’amministratore delegato di Agsm-Aim Stefano Quaglino espresse indicazioni di non operare acquisti, investimenti, aumenti del personale e altre operazioni economiche, in attesa del completamento del percorso in house dell’azienda, è bene ricordare che tra il 2018 ed il 2021, periodo che ci ha visto in carica, la società ha investito complessivamente in uomini, mezzi, nuove infrastrutture, nuovi cassonetti, cura del verde, oltre 6 milioni di euro. Nel business plan della nuova società sono previsti inoltre investimenti per 60 milioni di euro, come approvato dalla precedente amministrazione. Senza dimenticare il risanamento del 100% di perdite economiche pregresse. Sempre in tema di investimenti, ricordiamo inoltre che tra un paio di mesi inizierà l’iter amministrativo per l’estensione del progetto dei cassonetti ad accesso controllato, con i relativi mezzi, a tutta la città di Verona. Il progetto sicuramente più ambizioso ed innovativo della storia di Amia, partito nel 2020 e condiviso anche dall’attuale amministrazione comunale, che avrà un importo complessivo di circa 19 milioni di euro”. Gli attuali vertici affrontano il tema della raccolta differenziata: “Un problema noto e annoso, che la città di Verona si porta dietro da decenni, basta guardare i dati ufficiali degli ultimi 10-15 anni, non imputabile sicuramente al nostro operato. Anzi, sempre da dati ufficiali Ispra (Ente nazionale del Governo per la protezione e la ricerca ambientale), emerge come si sia passati dal 46% del 2013 all’attuale 53%, con medie del 71,5% nei quartieri interessati dal progetto dei cassonetti intelligenti. Dato assolutamente incoraggiante e che fa ben sperare su quanto auspicato in tema di raccolta differenziato dallo stesso assessore Bertucco”.

“In merito infine all’aumento della Tari – concludono i componenti del CDA – è giusto sottolineare che si tratta di un incremento assolutamente fisiologico e dovuto a numerosi fattori, dal caro-energia, all’aumento del gasolio, a quello dei mezzi, delle materie prime e all’aggiornamento dei contratti di lavoro collettivo. Tutti indicatori che rientrano nei parametri delle linee-guida di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). I tecnici comunali e gli assessori competenti sono sempre stati costantemente e dettagliatamente informati ed aggiornati sul Pef (piano economico-finanziario) e sui progetti aziendali, condividendone sempre i vari passaggi, compresa la decisione delle nuove modalità di tariffazione del servizio di raccolta del verde domestico. Nonostante l’aumento, la Tari a Verona rimane comunque la tre più basse d’Italia”.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here