Vigneti e Vendemmia: ennesima autorizzazione alla trasformazione da bosco a vigneto

 
 

Bastano pochi dati per comprendere l’importanza del settore vitivinicolo veneto: nel 2017, la superficie destinata a vigneto nel Veneto ha superato i 90.000 ettari, segnando un +4,7% rispetto all’anno precedente, e a dettar legge sono le province di Treviso (38.625 ha) e Verona (28.887 ha), che da sole concentrano i tre quarti del raccolto, a seguire Venezia (8.703 ha), Vicenza (7.712 ha), Padova (7.030 ha), Rovigo (242 ha) e Belluno ( 147 ha).

La scorsa vendemmia ha raccolto 11 milioni di quintali di uva (in calo del 15,46% rispetto al 2016) e sono stati prodotti 8,5 milioni di ettolitri di vino, pari al 18,7% della produzione italiana e al 3,5% di quella mondiale. Nel 2017, i produttori di vino nel Veneto sono stati quasi 30.000L’export del vino veneto ha raggiunto i 2,13 miliardi di euro (+6,4% rispetto all’anno 2016), ponendo il Veneto al primo posto in Italia con il 35,5% del valore complessivo delle esportazioni. Basti pensare che il solo Prosecco vale 549 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece l’affermazione del vino biologico, un fenomeno in crescita costante, va ricordato che nella nostra regione la superficie bio ha segnato un incremento del 192% dal 2009 al 2016.

Il Veneto vitivinicolo, inteso per macrosistemi, come già detto vede spadroneggiare il “Mondo Prosecco”, che da solo vale oltre 4,5 milioni di q. di uva, pari al 51,33% delle DO; e il “Sistema Verona” con quasi 2 mln di q. di uva (22,44% delle DO) suddiviso tra Valpolicella con 908 q. di uva (10,3%), Soave (677 q.; 7,67%), Bardolino (235 q.; 2,66%) e Bianco di Custoza (159 q.; 1,81%).

dati ufficiali delle previsioni vendemmiali 2018 dell’ Osservatorio del vino invece sono state rese note il 4 settembre a Roma presso il Ministero per le Politiche agricole, alimentari e del turismo ed esprimono risultati prospettici incoraggianti ed in controtendenza rispetto al 2017 in quanto sarà una buona vendemmia e permetterà al settore vitivinicolo italiano di riprendersi dopo un anno difficile. La produzione nazionale è stimata in 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42,5 milioni dello scorso anno. I dati del Veneto segnano un + 17% e le province che produrranno di più in assoluto saranno Treviso con 6 milioni di quintali di uva, Verona con 4,3 milioni e Venezia con 1,1 milioni.

Ricordo che sono stati 953 gli ulteriori ettari disponibili nel 2018 per le nuove superfici vitate in Veneto, 88 ha in più rispetto agli 865 ettari del 2017. Il nuovo sistema delle autorizzazioni regionali non hanno soddisfatto tutte le richieste presentate dagli imprenditori, basti pensare che nel 2016, al debutto del nuovo sistema, la Regione Veneto fu prima in Italia con domande per 34.677 ettari di nuovi vigneti su 66.000 ettari richiesti complessivamente su tutto il suolo nazionale. Nel 2017, a fronte di una disponibilità di 865 ettari, sono state presentate 7.233 domande per oltre 90.000 ettari, pari al 60% del totale delle domande nazionali, che sono state 165.000.

Anche se i cambiamenti climatici hanno esposto il vino ad una maggiore vulnerabilità come iI surriscaldamento, che negli ultimi trent’anni, ha fatto aumentare di un grado, oppure alla maggiore frequenza degli eventi estremi che si manifestano con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e violente ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con la probabilità della perdita del raccolto, il fascino del vitigno oltre a essere sempre attuale è addirittura, come suindicato, aumentato.

E’ da intendersi in tal senso l’autorizzazione della  Direzione Operativa Unità Organizzativa Forestale Ovest del 13/08/2018 nei riguardi del vincolo forestale, ex art. 15 L.R. 52/78, idrogeologico, ex art 7 R.D. L. 3267/23, e paesaggistico, ex D. Lgs. 42/2004, la trasformazione di una superficie boscata  in località Montenigo – distinta al catasto del Comune di Verona al foglio n. 94, mappali nn. 74p, 75p, 76p, 77p –  per una superficie complessiva di 17.000 mq  in altra qualità di coltura (vigneto e prato) a condizione che venga eseguito il miglioramento colturale, come da Progetto di Taglio numero 6/2018, di una superficie forestale di mq 34.400 (più che doppia rispetto a quella che si chiede di disboscare) localizzata sul foglio 94, mappali nn. 72, 73, 83, 84, 87, 89, 111, 134, sotto la stretta osservanza delle prescrizioni sotto indicate:

  1. Tutti i lavori dovranno essere eseguiti a regola d’arte secondo la Relazione Paesaggistica e gli elaborati grafici allegati e redatti e secondo le indicazioni contenute nella Relazione Geologica e Geotecnica.
  2. Dovrà sempre essere assicurata la corretta regimazione delle acque meteoriche superficiali (anche durante l’esecuzione dei lavori) al fine di evitare fenomeni di ristagno o di erosione nell’area oggetto dei lavori e nei terreni limitrofi.
  3. A lavori ultimati tutte le superfici manomesse dovranno risultare sistemate, conguagliate a regola d’arte e completamente inerbite con essenze foraggere adatte.
  4. La realizzazione  del progetto  dovrà avvenire  rispettando  i  seguenti  accorgimenti: a)  la fase di cantiere, (ovvero  la  rimozione  della vegetazione presente, la sistemazione fondiaria e il nuovo impianto) dovrà essere svolta in periodo autunnale-invernale, e concentrata nelle ore centrali della giornata in modo da non interferire con l’attività della fauna potenzialmente presente; b) durante le lavorazioni in fase di cantiere dovranno essere utilizzati macchinari in ottimo stato di manutenzione e conformi alla normativa vigente, in modo da rendere minima la possibilità di sversamenti accidentali di sostanze nocive; c) durante la fase di cantiere dovranno essere utilizzate, inoltre, attrezzature alimentate a carburanti ecologici e, in particolare per le attrezzature manuali portatili, usati lubrificanti biologici per l’apparato di taglio; d) le date d’inizio  ed ultimazione  dei  lavori  dovranno  essere  comunicate  per  la vigilanza di competenza.
  5. A lavori ultimati dovrà essere inviata alla Direzione Operativa Unità Organizzativa Forestale Ovest la dichiarazione di fine lavori unitamente alla comunicazione, firmata dal tecnico incaricato dalla ditta richiedente circa la regolare esecuzione degli stessi in osservanza delle prescrizioni impartite.
  6. I lavori e le prescrizioni, dovranno essere eseguiti entro e non oltre il termine di ventiquattro mesi dalla data della presente autorizzazione regionale.
  7. Il rilascio dell’autorizzazione alla riduzione di superficie boscata è subordinato all’avvenuto versamento di un deposito cauzionale, da eseguirsi nell’apposito Fondo regionale oppure alla presentazione di una fideiussione vincolata alla Regione del Veneto.

L’intervento in oggetto non necessita di procedura per la Valutazione di Incidenza ambientale (VINCA) in quanto rientra tra gli interventi di cui al paragrafo 2.2 della D.G.R. 1400/2017, punto 23, piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000“.

Gli allagamenti occorsi sabato 1 settembre e giovedì scorso, sia pure dovuti a precipitazioni straordinarie (d’altronde il clima ha assunto sempre più negli ultimi anni caratterizzazioni straordinarie), hanno chiaramente messo in evidenza, per l’ennesima volta (anche a Verona), la fragilità del territorio con l’atavico nervo scoperto del dissesto idrogeologico a cui sicuramente non giova la coltivazione intensiva dei vigneti.

Alberto Speciale

Vendemmia 2018: annata d'oro per il vino italiano - ecco le previsioni

VINO IN CIFRE 2018. NUMERI IN PILLOLE (QUI PDF)

Il consumo di vino nel mondo281 milioni di ettolitri su un totale alcolici di 2,5 miliardi (11%)

Il primo Paese per consumi di rossoLa Cina (16 milioni di ettolitri)

Il primo Paese per consumi di biancoGli Usa (13 milioni di ettolitri)

Il primo Paese per consumi di spumanti: La Germania (3 milioni di ettolitri)

Primo esportatore a valore di spumanti: Francia (3,2 miliardi di dollari). Ma l’Italia è quella con i tassi di crescita più alti: +13%

Il primo fornitore di vino in bottiglia nell’UE: Il Cile (1,6 milioni di hl)

La regione più vitata in Italia. Sicilia: 99.000 ettari su un totale di 646.000

La regione che è cresciuta di più negli ultimi 15 anni. Veneto: 87.000 ettari (+13.200)

La superficie del vigneto biologico in Italia104.000 ettari, il 16% sul totale, di cui 39.000 in Sicilia

La varietà più prodotta nel 2017. Glera (19 milioni di barbatelle)

Numero di bottiglie di vino Dop prodotte nel 2016. 1,1 miliardi

La Dop più imbottigliata in assolutoProsecco Doc (410 milioni di bottiglie nel 2016)

Il peso delle prime 5 Dop sul totale imbottigliato a denominazione di origine44% (Prosecco Doc, Chianti, Montepulciano d’Abruzzo, Prosecco Superiore CV, Asti/Moscato)

Prime 5 destinazioni vini fermi bottiglia italiani. Usa, Germania, UK, Canada, Svizzera

Prime 5 destinazioni spumanti. UK, Usa, Germania, Svizzera, Francia

Prime 5 destinazioni frizzanti. Germania, Usa, Austria, Messico, UK

Prime 3 destinazioni vini bag-in-box. Svezia, Norvegia, UK

La quota valore del Prosecco sull’export Italia60% su totale spumanti, 13% su totale export Paese (dato settembre 2017, 550 milioni di euro)

Primo fornitore di vini in bottiglia e spumanti in Italia. Francia. Prezzo medio 21 euro/litro spumante, 4,90 vini in bottiglia

Primo fornitore di vino sfuso in ItaliaSpagna. Prezzo medio 0,39 euro/litro

Il consumo pro capite di vino in Italia. 36 litri (31 la birra)

Quota dei consumatori di vino sul totale popolazione. 52% (28 milioni di persone)

Consumatori quotidiani. 13 milioni contro 15 di saltuari

Spesa annua in vino delle famiglie italiane. 4 miliardi di euro

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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