Tosca, il capolavoro di Puccini torna sul palco dell’Arena

 
 

Tosca, Il capolavoro di Puccini è la settima produzione nel ricco programma del 100° Festival dell’Arena debutta sabato 29 luglio alle ore 21,00.  Sono previste quattro  recite fino al 1° settembre con i migliori interpreti di oggi nello spettacolo di Hugo De Ana diretto dal Maestro Francesco Ivan Ciampa

Debuttano alla prima, la coppia Roberto Alagna-Aleksandra Kurzak con lo Scarpia di Luca Salsi.

 

L’allestimento è curato in ogni aspetto dall’argentino Hugo De Ana, regista scenografo e costumista di questa produzione nata per l’Arena nel 2006. Ai sontuosi costumi d’epoca, si coniugano classici arredi e imponenti scene e simboli che aderiscono allo spirito dell’opera.

La vicenda si svolge nella Roma papalina del 1800, contesa dai rivoluzionari bonapartisti, opulenta eppure cupa e misteriosa, controllata dal regime di polizia dello spietato Barone Scarpia e guardata con distacco dalla colossale statua dell’arcangelo Michele.

Tosca della prima è Aleksandra Kurzak, accanto al compagno d’arte e di vita Roberto Alagna, già beniamino del pubblico areniano e qui nei panni di Mario Cavaradossi. 

Scarpia è Luca Salsi, già richiesto nel ruolo nei più importanti teatri del mondo, che canterà alla prima e all’ultima recita.

A completare il cast artisti di rilievo e giovani di talento: il fuggiasco Angelotti è Giorgi Manoshvili, il Sagrestano è Giulio Mastrototaro, gli sgherri di Scarpia, Spoletta e Sciarrone, sono affidati a Carlo Bosi e Nicolò Ceriani, il Carceriere a Dario Giorgelè; infine due giovanissime voci bianche si avvicendano nel ruolo del Pastore, sono Erika Zaha e Jacopo Lunardi.

Nei tre personaggi principali si vedranno stelle dell’Opera anche nelle recite successive: il 5 e il 10 agosto, con Sonya Yoncheva, Vittorio Grigolo e Roman Burdenko. Per l’ultima serata oltre a LucaSalsi saranno protagonisti Anna Pirozzi e Freddie De Tommaso.   

Il maestro Francesco Ivan Ciampa dirige l’Orchestra di Fondazione Arena mentre  il Coro è preparato da Roberto Gabbiani, quest’ultimo impegnato in due pagine destramente complesse, come il solenne e spettacolare Te Deum.

«Questo capolavoro di Puccini, in una produzione classica e leggibile ma sempre mozzafiato, costituisce uno spettacolo ideale tanto per gli esperti quanto per chi viene all’opera in Arena per la prima volta; – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione – inoltre si inserisce nell’omaggio che Fondazione Arena sta preparando per il centenario di Puccini, che ricorre l’anno prossimo».

«La presenza di artisti come Alagna, Kurzak e Salsi alla prima di questo titolo, che è la ripresa di uno spettacolo rodato e amato – prosegue Stefano Trespidi, Vicedirettore artistico – conferma la qualità della proposta del Festival in ogni sua data, anche nelle successive rappresentazioni, tanto da suscitare l’interesse di televisioni italiane e non».

Tosca irruppe nel 1900 esatto, applicando il già affermato genio melodico e armonico di Puccini a un’immediatezza nuova e scioccante, quasi da thriller cinematografico. 

Merito del soggetto di Sardou, del libretto di Illica e Giacosa, e soprattutto di infallibile istinto teatrale e inventiva ricca di Giacomo Puccini, che unì stringatezza drammatica e arie memorabili, divenute cavalli di battaglia di soprani e tenori: “E lucevan le stelle”, “Recondita armonia”, “Vissi d’arte”. 

E così Tosca, sesto titolo più rappresentato in Anfiteatro, non poteva mancare nel cartellone del 100° Festival, con 4 serate affidate ad alcuni dei più richiesti interpreti dell’opera di oggi, nello spettacolo più recente di Fondazione Arena, apprezzato da pubblico e critica, e in breve diventato un classico.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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