Torna Steel Training, il percorso che forma la futura generazione dell’acciaio

 
 

Quasi 550 ore di lezioni in aula e 1.300 di attività pratica in un percorso di dodici mesi di formazione-lavoro. Sono i numeri della prima edizione del progetto Steel Training, che ha permesso a otto neodiplomati di diventare tecnici specializzati nella conduzione e manutenzione di impianti automatizzati negli stabilimenti del Gruppo Pittini di Osoppo, Verona e Potenza, grazie a un contratto a tempo indeterminato. Visto il successo della prima edizione, il Gruppo ha deciso di riproporre il programma aprendo le selezioni per un nuovo percorso di qualificazione che partirà a settembre: tra le candidature che arriveranno, saranno individuati otto allievi provenienti da istituti tecnici che frequentano attualmente le classi V ad indirizzo Meccatronico.

Steel Training, realizzato attraverso la Corporate School del Gruppo Pittini e in collaborazione con l’Istituto Salesiano Bearzi di Udine, fornisce tutti gli strumenti per affrontare le sfide poste dall’Industria 4.0 e più in generale dalla digitalizzazione dei processi produttivi.

“C’è grande necessità di tecnici con competenze orientate all’Industria 4.0: sono figure molto difficili da trovare”, spiega Micaela Di Giusto, Responsabile Gestione e Sviluppo Risorse Umane e Direttore di Officina Pittini per la formazione. “La prima edizione del programma Steel Training – aggiunge – ci ha dato grande soddisfazione, perché abbiamo visto questi giovani, molto motivati, crescere professionalmente, acquisire conoscenze per quanto riguarda la cultura dell’acciaio, oltre ad hard skills come l’oleodinamica, la meccanica, la saldatura, e le soft skills, fondamentali per lavorare all’interno del Gruppo”.

Soddisfatti anche i protagonisti della prima edizione. “Questo percorso ha rispettato pienamente le mie aspettative”, spiega Michele Del Pino di Udine, “soprattutto l’attività in reparto in affiancamento a dei veri professionisti è stato quanto mi ha entusiasmato di più”. 

“Consiglierei questo progetto ad altri ragazzi”, aggiunge Enrico Marsotto di Verona, “poiché permette di acquisire in poco tempo, diverse competenze che da altre parti difficilmente si potrebbero avere”.

Infine, Francesco Zaccara di Potenza: “Mi è piaciuta la parte teorica in aula, ma ero interessato a riscontri sulla realtà produttiva, quindi ho preferito andare in stabilimento per capire bene come ci si comporta, cosa si può fare e cosa no”.

 
 

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