Torna la Giornata del Medico e dell’Odontoiatra

 
 

Dopo due anni di pausa forzata a causa della pandemia, i Medici e gli Odontoiatri veronesi tornano a riunirsi in presenza per la tradizionale Giornata del Medico e dell’Odontoiatra, il momento istituzionale più importante dell’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri della provincia di Verona.

Quest’anno la ricorrenza si svolge al Palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, in due giornate distinte: sabato 3 settembre e sabato 5 novembre, per consentire di recuperare le annate del 2020 e 2021 saltate a causa delle restrizioni anti Covid. Il doppio appuntamento sarà condotto dalle giornaliste Silvia Beltrami e Simonetta Chesini. Ad accompagnare la festa, il repertorio di brani classici del VitaMina Group.

La Giornata del Medico e dell’Odontoiatra è un appuntamento celebrativo, ma anche di riflessione, e da anni per l’OMCeO di Verona il significato più profondo di questa ricorrenza è l’incontro tra generazioni, il simbolico passaggio di testimone tra i colleghi più esperti e i giovani neo laureati e abilitati che, pronunciando il Giuramento di Ippocrate, entrano a pieno titolo nella professione. In particolare, nel corso dell’evento del 3 settembre (con inizio alle 9.30) saranno chiamati a pronunciare il Giuramento 182 neo laureati e abilitati che si sono iscritti all’Ordine di Verona nel 2020 e nel 2021. Inoltre, verranno festeggiati 41 colleghi e colleghe senior che nelle stesse annate hanno celebrato il traguardo dei 50 anni dalla laurea.

«Questa occasione ci è mancata e per questo motivo la celebriamo con un po’ di emozione in più rispetto al solito», afferma il presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Verona, Carlo Rugiu, che farà gli onori di casa assieme alla presidente della Commissione Albo Odontoiatri, Elena Boscagin. «Ringrazio i colleghi che festeggiano i 50 anni dalla laurea per aver contribuito a rendere la sanità veronese una sanità di eccellenza e a mantenere elevato il livello del nostro Servizio sanitario, e do il benvenuto a tutti i nuovi medici, di cui c’è un gran bisogno e ai quali auguro una vita professionale serena e ricca di soddisfazioni, con l’impegno di costruire una relazione importante con i pazienti e la comunità».

 
 

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