T. Ferrari: “Celentano scambiato per il pifferaio magico da Sboarina”

 
 

«Alla fine, Celentano se ne va. In anticipo, in sordina, e senza lasciare il segno. Quel quartiere, secondo un’amministrazione piena di pregiudizi, avrebbe dovuto essere salvato da Adrian, invece quasi non ci si è accorti del suo passaggio. – spiega Tommaso Ferrari di Traguardi e Verona Civica.

“Non è compito della politica entrare nelle scelte artistiche, ma ragionare su uno sviluppo della città con progettualità, senza farsi blandire da pifferai magici. E il caso di Celentano al Camploy, teatro dal potenziale straordinario e sotto utilizzato, lo conferma. Uno spazio occupato per mesi non per generare cultura al servizio dei cittadini, ma per una miopia provinciale della politica che ha voluto vedere nel grande artista (e sulla grandezza non si discute) il salvatore miracoloso che avrebbe riempito la sua carenza di idee e iniziative. Ma Veronetta non ha bisogno di miracoli e soluzioni piovute dall’alto. Ha bisogno, invece, di essere vissuta e conosciuta di più dai veronesi e dai turisti, che devono essere accompagnati a scoprire la ricchezza di un quartiere di cui andare fieri, e non da vivere come una criticità da eliminare. Perché solo la presenza delle persone, dai residenti ai visitatori di passaggio, può aiutare a risolvere i problemi che questa zona di Verona, come altre, ha. Per questo abbiamo proposto di investire sul Bastione delle Maddalene, per trasformarlo in un vero luogo di produzione culturale, in un punto di riferimento per le famiglie della zona, in uno strumento di rilancio per il quartiere” conclude il consigliere.

 
 

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