SINLAI e FORZA NUOVA: “CGIL complice di sfruttamento e sostituzione etnica sui posti di lavoro”

 
 

Dopo il volantino di Forza Nuova affisso sulla porta della sede della Cgil di Cologna Veneta, il segretario provinciale del sindacato di Landini, Stefano Facci, ha gridato al messaggio xenofobo; sostenendo che non vi sarebbe alcuna particolare concentrazione di immigrati nella zona e che gli stranieri farebbero i lavori che gli italiani non fanno più, ed inoltre che bisognerebbe perseguire il lavoro nero ed il caporalato.

A rispondergli è Gianmaria Vedovi, responsabile locale di Forza Nuova: “Il segretario della Cgil, non avendo argomenti concreti, ha risposto con i soliti luoghi comuni. È assurdo che dica che in zona non vi è una particolare concentrazione di immigrati, quando in provincia di Verona oltre un residente su dieci è straniero, trattandosi perlopiù di uomini in età lavorativa. Come può questo non essere un problema?! Tanto più che tutti i comuni con la più alta concentrazione di immigrati si trovano nell’est veronese, con percentuali ben oltre il 20 % in alcuni paesi, e questo è un emergenza evidente, stante la già precaria situazione occupazionale”.

A fargli eco è Valerio Arenare, segretario nazionale del Sinlai, il sindacato vicino a Forza Nuova: “È incredibile che la CGIL pensi di ripararsi dietro il consueto incitamento a perseguire lavoro nero e caporalato, se poi non perde occasione per propagandare la sostituzione etnica sui posti di lavoro e lo sfruttamento della manodopera extracomunitaria, a basso costo e priva di diritti. Del resto, non esistono lavori che gli italiani non vogliono più fare, ma solo condizioni che non possono più accettare, cui gli immigrati sono evidentemente costretti.

La CGIL questo lo sa bene, ma tiene troppo a tutelare il business dell’immigrazione clandestina, colludendo e avallando chi sfrutta gli immigrati, perché questi costituiscono una fonte preziosissima di contributi e pratiche sociali ed assistenziali di ogni genere”.

 
 

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