I Sette contro Tebe chiudono l’Estate Teatrale Veronese

 
 

L’Estate Teatrale Veronese si congeda con un insolito classico, “I Sette contro Tebe” di Eschilo, ultimo spettacolo del 69° Festival Shakespeariano in programma stasera, venerdì 15, e domani, sabato 16 settembre, al Teatro Romano.
Sul palco, sotto la regia di Marco Balliani, gli attori dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, reduci dalle ventidue rappresentazioni della medesima tragedia al Teatro greco di Siracusa.

Al progetto veronese hanno collaborato Comune, Università di Verona e Ufficio scolastico territoriale, coinvolgendo numerosi studenti delle scuole medie e superiori.
Sarà interessante vedere – ha detto l’assessore Briani in conferenza stampa – come una rappresentazione pensata per un teatro maestoso come quello di Siracusa sarà adattata agli spazi più contenuti, ma non meno suggestivi, del nostro teatro romano. Uno spettacolo che è già una scommessa vinta, sia perché porta per la prima volta a Verona l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, sia perché è il frutto della sinergia tra più istituzioni, insieme per promuovere una cultura di alto livello. La tragedia di Eschilo chiude una stagione del festival molto fortunata, i quasi 35 mila visitatori confermano il trend positivo degli ultimi anni, un buon auspicio per l’edizione 2918, che festeggerà i 70 anni del festival shakespeariano”.

Giampaolo Savorelli, direttore artistico dell’Estate Teatrale, ha  aggiunto: “Era destino che i due festival, quello veronese dedicato a Shakespeare e quello del teatro greco a Siracusa, prima o poi si incontrassero, visto che sono gli unici, nel panorama italiano, che hanno mantenuto salda negli anni la propria identità”.

Uno spettacolo che rispecchia temi attualissimi – ha detto il regista Marco Balianie fornisce spunti di riflessione sulla politica, la lotta per il potere, la paura della guerra, la contrapposizione maschile/femminile, lo scontro tra fratelli. A differenza dello spettacolo che per tutta l’estate è andato in scena a Siracusa, quello al Teatro Romano punterà maggiormente sull’enfasi e sulle sfumature psicologiche, vista la vicinanza tra il palco e quindi gli attori, e il pubblico”.

Eschilo (Eleusi 525-Gela 456 a.C.) è il primo dei poeti tragici dell’antica Grecia di cui sono pervenute opere integrali, seguito da Sofocle ed Euripide; nella sua produzione, riflette la realtà: “I Persiani” e “I sette contro Tebe”, ad esempio, rievocano la battaglia di Salamina, vissuta peraltro personalmente dall’Autore, che combattè contro i Persiani in tale occasione, ancor prima a Maratona e ancor dopo a Platea.

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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