Rapporto ISPRA dissesto idrogeologico: è a rischio il 91% dei Comuni italiani

 
 

Aggiornato lo scenario del dissesto idrogeologico in Italia: nel 2017 è a rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità. Aumenta la superficie potenzialmente soggetta a frane (+2,9% rispetto al 2015) e quella potenzialmente allagabile nello scenario medio (+4%); tali incrementi sono legati a un miglioramento del quadro conoscitivo effettuato dalle Autorità di Bacino Distrettuali con studi di maggior dettaglio e mappatura di nuovi fenomeni franosi o di eventi alluvionali recenti.

Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili nello scenario medio.

E’ questa la mappa nazionale del rischio aggiornata e presentata dall’ISPRA nella seconda edizione del Rapporto “Dissesto idrogeologico in Italia”, (qui sintesi) presentato ieri mattina (24 luglio) in conferenza stampa alla Camera dei Deputati. Complessivamente, sono oltre 7 milioni le persone che risiedono nei territori vulnerabili: oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (PAI – Piani di Assetto Idrogeologico) e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni).

I valori più elevati di popolazione a rischio si trovano in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Veneto e Liguria. Le industrie e i servizi posizionati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono quasi 83 mila, con oltre 217 mila addetti esposti a rischio. Il numero maggiore di edifici a rischio si trova in Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio. Al pericolo inondazione, sempre nello scenario medio, si trovano invece esposte ben 600 mila unità locali di impresa (12,4% del totale) con oltre 2 milioni di addetti ai lavori, in particolare nelle regioni Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria dove il rischio è maggiore.

Minacciato anche il patrimonio culturale italiano. I dati dell’ISPRA individuano nelle aree franabili quasi 38 mila beni culturali, dei quali oltre 11 mila ubicati in zone a pericolosità da frana elevata e molto elevata, mentre sfiorano i 40 mila i monumenti a rischio inondazione nello scenario a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi; di questi più di 31 mila si trovano in zone potenzialmente allagabili anche nello scenario a media probabilità. Per la salvaguardia dei Beni Culturali, è importante stimare il rischio anche per lo scenario meno probabile, tenuto conto che, in caso di evento, i danni prodotti al patrimonio culturale sarebbero inestimabili e irreversibili. I comuni a rischio idrogeologico: in nove Regioni (Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) abbiamo il 100% dei comuni è a rischio. L’Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento hanno percentuali di comuni a rischio tra il 90% e il 100%.

Ancora una volta il Veneto conferma la fragilità alluvionale del proprio territorio. Un elemento da tenere sempre in considerazione in sede di pianificazione urbanistica atteso che nella provincia di Verona 13.384 famiglie (3,6%) sono a rischio in quanto residenti in aree a pericolosità idraulica elevata, 15.202 famiglie (4,1%) sono esposte al rischio medio mentre 25.870 famiglie (7,0%) sono esposte al rischio basso.

Alberto Speciale

  

INDICATORI DI RISCHIO

Popolazione a rischio frane
La popolazione a rischio frane in Italia residente nelle aree a pericolosità PAI elevata e molto elevata ammonta a 1.281.970 abitanti, pari al 2,2% del totale (Popolazione residente Italia: 59.433.744 ab., Censimento ISTAT 2011). Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Liguria hanno i valori più elevati di popolazione a rischio frane in aree P3 e P4. L’incremento del 4,7% della popolazione a rischio rispetto all’elaborazione 20158 è dovuto all’integrazione/revisione della mappature delle aree a pericolosità.

Famiglie a rischio frane
Le famiglie a rischio in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (P3+P4) sono 538.034 pari al 2,2% del totale (Totale famiglie Italia: 24.611.766; Censimento ISTAT 2011). Le regioni con numero più elevato di famiglie a rischio frane in aree P3 e P4 sono Campania, Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna.

Edifici a rischio frane
Gli edifici9 a rischio in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (P3+P4) sono 550.723 pari al 3,8% del totale (Totale edifici Italia 14.515.795; Censimento ISTAT 2011).Le regioni con numero più elevato di edifici a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 sono Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Calabria. Su base provinciale, le province di Salerno e Genova hanno il numero più elevato di edifici a rischio frane.

Industrie e servizi a rischio frane
Le unità locali10 di imprese a rischio in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (P3+P4) sono 82.948 pari all’1,7% del totale (Totale unità locali: 4.806.014; Censimento industria e servizi ISTAT 2011), con 217.608 addetti a rischio. Le regioni con numero più elevato di unità locali a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 sono Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio.

Beni Culturali a rischio frane
I Beni Culturali a rischio frane in Italia sono complessivamente 37.847 pari al 18,6% del totale (Totale Beni Culturali Italia: 203.665; Banca dati Vincoli in Rete – VIR, ISCR). Se consideriamo le classi di pericolosità elevata P3 e molto elevata P4 i Beni Culturali esposti sono 11.712 pari al 5,8%. Il numero più elevato di Beni culturali a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 si registra in Toscana, Marche, Emilia-Romagna, Campania e Liguria.

Popolazione a rischio alluvioni
La popolazione residente esposta a rischio alluvioni in Italia è pari a: 2.062.475 abitanti (3,5%) nello scenario di pericolosità idraulica elevata P3 (tempo di ritorno fra 20 e 50 anni); 6.183.364 abitanti (10,4%) nello scenario di pericolosità media P2 (tempo di ritorno fra 100 e 200 anni) e 9.341.533 abitanti (15,7%) nello scenario P111 (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi). Le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media sono Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria.

Famiglie a rischio alluvioni
Le famiglie a rischio alluvioni in Italia sono 2.648.499 (10,8%) nello scenario a pericolosità idraulica media P2. Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria presentano il numero più elevato di famiglie a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media.

Edifici a rischio alluvioni
Gli edifici a rischio alluvioni in Italia sono 1.351.578 (9,3%) nello scenario a pericolosità idraulica media P2. Le Regioni Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Piemonte presentano il numero più elevato di edifici a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media.

Industrie e servizi a rischio alluvioni
Le unità locali di imprese esposte a rischio alluvioni in Italia sono 596.254 (12,4%) nello scenario a pericolosità idraulica media P2 con 2.306.229 addetti esposti (14%). Le Regioni Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria presentano il numero più elevato
di unità locali di imprese a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media.

Beni Culturali a rischio alluvioni
I Beni culturali a rischio alluvioni in Italia sono 31.137 (15,3%) nello scenario di pericolosità idraulica media P2 e raggiungono i 39.426 beni (19,4%) nello scenario di pericolosità bassa P1. Il numero più elevato di Beni culturali a rischio nello scenario P2 si registra in Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Toscana. Tra i comuni con più elevato numero di Beni culturali a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità media P2 figurano le città d’arte di Venezia, Ferrara, Firenze, Genova, Piacenza, Ravenna e Pisa.

 

Pubblicazioni:

Rapporto

Mappa pericolosità da frana (PAI) e pericolosità idraulica

Mappa popolazione a rischio frane residente in aree a pericolosità elevata P3 e molto elevata P4 (n. ab)

Mappa popolazione a rischio alluvioni residente in aree a pericolosità media P2 (n. ab)

Popolazione a rischio alluvioni residente in aree a pericolosità media P2 (n. ab)

Popolazione a rischio frane residente in aree a pericolosità elevata P3 e molto elevata P4 (n. ab)

Edifici a rischio alluvioni in aree a pericolosità idraulica media P2

Edifici a rischio frane in aree a pericolosità da frane elevata P3 e molto elevata P4

Appendice del Rapporto (pdf – 5 Mb)

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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