“Nuovo patto per il progresso della Nazione”; l’UGL si ritrova a Verona

 
 

Giornate fitte d’incontri nel Veneto per il segretario generale dell’UGL Paolo Capone che ha incontrato i dirigenti sindacali della sua struttura in un ciclo di appuntamenti, tra cui un vertice con i responsabili UGL di Verona al Liston 12.

Molti i temi caldi sul tappeto: dalla gravissima crisi energetica alle imminenti elezioni. Ma soprattutto la necessità di impostare il lavoro dell’Unione Generale del Lavoro sui territori, in prospettiva di quello che sia annuncia essere un autunno bollente da un punto di vista sociale.
La situazione è molto grave, ha spiegato Capone .” Finita l’estate e finito l’effetto traino importantissimo per l’Italia dato dal comparto del turismo, ora abbiamo le famiglie e imprese che si dovranno confrontare con l’aumento del costo del gas e dell’energia. Le sanzioni che l’Europa ha deciso di applicare alla Russia hanno purtroppo ricadute più negative per noi che per loro. Certo, esiste un paese aggredito, l’Ucraina, e ne esiste un altro aggressore, la Russia. Qualcosa andava fatto. Ma è chiaro a tutti che di questa forma che si è scelta si era totalmente sbagliata la valutazione dell’impatto, sia per noi che per loro. Così come è chiaro che gli effetti più gravi li sta pagando l’Europa. Tutto questo, così come è, avrà un unico punto di approdo possibile: la perdita di capacità produttiva da parte delle industrie europee. E soprattutto di quelle italiane. Noi non abbiamo il nucleare che ha la Francia. Non abbiamo le centrali a carbone che la Germania sta riattivando. Però siamo la seconda manifatturiera d’Europa e tra le prime 10 al mondo. Il quadro perfetto per produrre una crisi enorme, anche dal punto di vista occupazionale. Si rischia lo stop di aziende fiorenti e con commesse, solo perché non riescono a sostenere il costo dell’energia. E’ una situazione drammatica, a cui il Governo che verrà dovrà dare delle risposte.
Per questo chiediamo al futuro governo – ha proseguito Capone – di dedicare la massima attenzione sin da subito a quelle che sono le emergenze legate al lavoro. Una modifica del Reddito di Cittadinanza, facendolo diventare un reddito di Responsabilità. Spostando quindi gli importi: da chi ha diritto al RdC, all’azienda che assume chi beneficia del reddito stesso. Serve poi una modifica immediata alla Legge Fornero. Dopo Quota 100 crediamo sia necessario passare a Quota 41, ovvero permettere alle persone su base volontaria di andare in pensione dopo 41 anni di servizio, indipendentemente dall’età lavorativa. Chiediamo poi al governo un netto cambio di passo rispetto a quella che è la sicurezza sui luoghi di lavoro. Un paese civile e all’avanguardia come l’Italia non può tollerare 1.300 morti sul lavoro l’anno, una media di 3 morti al giorno.
Poi c’è la nostra richiesta più importante, proprio in relazione alla tempesta sociale perfetta che si sta profilando: arrivare finalmente a un nuovo patto tra capitale e lavoro, superando la logica del conflitto di classe di matrice marxista, che ha avuto forse una sua funzione all’inizio dello scorso secolo, ma che oggi non ha più ragion d’essere. E nella nostra Costituzione esiste un preciso strumento per ottenere questo. Si tratta dell’articolo 46, mai applicato in maniera stabile. Ovvero quello che parla della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Trovando così una via italiana al progresso. Siamo infatti convinti come UGL che la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese dia maggiore capacità produttiva, maggiore competitività, maggiore soddisfazione ai lavoratori anche in termini economici e che comunque segni una progressione sociale per la Nazione.

Questo ciclo di incontri con i quadri veneti è servito quindi proprio a prepararci a questa difficile fase in arrivo. Ugl nel Veneto mira ad una presenza sempre più capillare. Il nostro ruolo deve essere quello di risolvere i problemi dei lavoratori, percorrendo vie e immaginando strumenti nuovi, in questa epoca così incerta. Comportandoci come corpo sociale in grado di dialogare anche e soprattutto con le istituzioni locali. Vogliamo essere un sindacato di prossimità, ha concluso Capone.

 
 

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