Matteo Faustini nuovo presidente dell’Ordine Architetti Verona

 
 

Matteo Faustini è il nuovo presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Verona: la nomina è arrivata in prima seduta del Consiglio eletto nella tornata elettorale tenutasi con procedura on-line dal 17 al 21 giugno scorsi.

CV – Classe 1969, iscritto all’albo dall’ottobre 1996 e già consigliere uscente, Faustini ha ricoperto il ruolo di vicepresidente nel precedente mandato e dal 2014 al 2017 è stato membro del Consiglio di Disciplina dell’Ordine; da gennaio 2021 è dirigente dell’area tecnica del Comune di Villafranca, dopo essere stato – dal 1999 – dipendente delle pubbliche amministrazioni dei Comuni di Caldiero, Bovolone e di San Pietro in Cariano, con l’incarico di responsabile dell’ufficio tecnico.

Direttivo – Alla guida dei 2200 architetti iscritti all’Ordine scaligero per il quadriennio 2021-2025 sarà affiancato da due vicepresidenti: Paola Bonuzzi, nuova eletta, e Cesare Benedetti, al suo secondo mandato da consigliere. Come nuovo segretario dell’Ordine è stata designata Chiara Tenca, alla sua seconda esperienza in Consiglio, mentre il tesoriere sarà il consigliere uscente Leonardo Modenese.

Nella “formazione” del nuovo Consiglio, che ha premiato la lista VALORI, altre quattro le donne architetto elette: confermata la uscente Francesca Piantavigna, quindi le nuove elette Federica Guerra – redattrice della Rivista ArchitettiVerona – Roberta Organo e Paola Tosi per la sezione Architetti Junior. Al secondo mandato i consiglieri Cesare Benedetti, Michele De Mori, Leonardo Modenese, Enrico Savoia, accanto alle nuove presenze: Andrea Alban, Andrea Galliazzo, Fabio Pasqualini e Alberto Vignolo, attuale direttore della Rivista ArchitettiVerona.

VALORI – La parola VALORI è acronimo del programma del Consiglio eletto. Dare Valore alla professione e alle politiche di equo compenso; Azione, per dare servizi agli iscritti, potenziare la formazione e favorire il livello partecipativo alle attività ordinistiche attraverso le commissioni tecniche dell’Ordine. Al centro del programma il Lavoro, per un confronto efficace con gli interlocutori pubblici e privati in vista di un miglioramento del contesto e delle procedure lavorative. Opportunità, Riqualificazione e Identità sono le ultime tre parole chiave che chiudono il percorso ideale.

«Prosegue nel segno della continuità – ha dichiarato il neopresidente – il mandato che mi viene affidato. Il mio e l’impegno di tutto il Consiglio sarà quello di porre grande attenzione, in questo post pandemia, al ruolo della professione e della figura dell’architetto, che deve tornare ad essere centrale nella discussione e nel dibattito pubblico, non solo per il governo del territorio ma anche e soprattutto nel rapporto con la città e per la città. La professione al centro, con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni, spinte a guardare oltre l’Italia per un futuro possibile. Competenze, meritocrazia e sostenibilità reddituale le priorità, accanto alla predisposizione di un progetto ampio per gli iscritti sul fronte dei servizi offerti, della formazione e della compartecipazione alla vita ordinistica».

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente uscente Amedeo Margotto che, congratulandosi per il Consiglio eletto, ha sottolineato l’importanza di lavorare con responsabilità per il bene comune, ponendo al centro dell’impegno ordinistico rapporti umani franchi e senso di responsabilità, al fine di rendere sempre più autorevole la professione.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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