Limite spettatori in Arena? Colpa di Sboarina che fece arrabbiare Franceschini

 
 

“In questi giorni si combatte una dura disputa tra il ministero della cultura, forze politiche veronesi e le maestranze dell’Arena, per aumentare fino a 3000 il numero di spettatori che potranno assistere alla sciarada di concerti allestiti nel sito archeologico più eminente della nostra città”.

Alessandro Gennari parte da qui per “mettere in riga” il Sindaco Federico Sboarina spiegando il motivo per cui la capienza dell’Arena non passa dai mille ai tremila posti.

“Il sospetto che il freno sia il Ministro Franceschini è fondato: la mancata conferma del Dott. Polo e l’insediamento di Cecilia Gasdia, con tutti gli effetti negativi che a cascata sono ricaduti sull’ex Ente Lirico, oggi penalizzano Verona”.

Anche per quel che riguarda il protocollo in vigore che limita a 200 gli spettatori in un uno spazio chiuso e a 1000 in uno spazio aperto, il consigliere Gennari ha le idee chiare.

“Come è nata questa disposizione? Si dice che un famoso direttore d’orchestra di origine pugliese ma nato a Napoli, abbia preteso usando toni prepotenti e vagamente minacciosi nei confronti del Ministro Franceschini, di allestire il proprio Festival anche se le misure per il controllo della pandemia non consentivano, per ragioni di tutela della salute pubblica, l’allestimento di nessuna manifestazione che creasse assembramento. Franceschini, forse soggiogato dalla personalità prorompente del Maestro o intimorito dalle eventuali esternazioni del direttore, avrebbe ceduto e con l’aiuto del suo consigliere illuminato Salvatore Nastasi, non solo avrebbe concesso al Maestro di svolgere il proprio Festival, ma si sarebbe affrettato a redigere un protocollo che fosse studiato e redatto sulle esigenze del teatro e dell’orchestra in questione. Ovviamente non potendo fare differenze il Ministro avrebbe poi pensato di estendere il suddetto protocollo d’urgenza a tutti i teatri e le fondazioni musicali italiane costringendole a riaprire il 15 giugno ma con regole molto restringenti.

Certo la cosa più logica sarebbe stata quella di attendere fino all’autunno per riprendere l’attività teatrale in modo normale e usando la totale capienza dei teatri; evidentemente il Ministro Franceschini non poteva togliere il giocattolo al Maestro e, pur di accontentarlo, ha creato un’immensa confusione e un altrettanto immenso disagio”.

“L’Arena di Verona – chiarisce Gennari – con la sua capienza di 13000 spettatori poteva tranquillamente ospitarne 6000 in sicurezza e con le distanze richieste, ma come spesso accade in Italia la logica non prevale, quindi probabilmente anche Verona dovrà sottostare alla perversione dei 1000 spettatori (speriamo che diventino 3000), decisa da Franceschini ed lo staff di consulenti tecnici”.

Un’ultima stoccata però il consigliere pentastellato la riserva ancora agli amministratori scaligeri, che troppo poco hanno fatto per tutelare gli interessi di Verona e della Fondazione Arena.

“Personalmente ritengo che tutti sovrintendenti Italiani e i sindaci  (quindi anche la Gasdia e Sboarina), sarebbero dovuti scendere in campo o andare a Roma per pretendere il rispetto e la dignità dovuta a quanti operano nel settore dell’arte e permettere che i teatri riaprano i battenti come prima e non secondo dei protocolli assurdi e inapplicabili studiati su misura per un piccolo Festival e per accontentare un Maestro capriccioso e prepotente”.

 
 

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