La storia del Festival lirico areniano raccontata attraverso manifesti originali

 
 

La storia del Festival lirico areniano raccontata attraverso alcuni dei suoi manifesti originali. E’ quanto sarà esposto nell’originale mostra ‘100 anni di Stagione lirica in Arena di Verona nei manifesti della Collezione Salce’ in programma fino al 10 settembre 2023 al Museo Archeologico Nazionale di Verona, in Stradone San Tomaso 3. Un’idea nata per celebrare l’importante ricorrenza, che quest’anno tocca i cento anni del cartellone del Festival lirico areniano che, dalla nascita della Fondazione nel 1913, si è sempre svolto con le sole interruzioni durante le due guerre mondiali. Inaugurazione venerdì 9 giugno alle 17.30.

Le celebrazioni diventano così occasione per riscoprire un’esperienza che ha avuto per protagonista l’Arena. Il progetto è stato ideato dalla Direzione Regionale Musei del Veneto, cui il Museo Archeologico Nazionale di Verona afferisce, in stretta collaborazione con il Comune di Verona ed i Musei Civici.

“Il manifesto pubblicitario – ha spiegato l’assessora alla Cultura e Turismo Marta Ugolini – è una forma di comunicazione a cui oggi siamo abituati, un modo per attirare l’attenzione dei passanti e dei visitatori e promuovere un evento in città. Il Festival Lirico, dall’anno di partenza nel 1913, si è sempre ricorso a questa forma espressiva. La mostra ‘Arena di Carta’ è una bellissima idea, che punta non solo a rendere omaggio alla Centesima edizione del Festival Areniano, ma anche a valorizzare il ‘Manifesto’, una vera e propria espressione artistica. Un progetto corale che vede i Musei civici coinvolti direttamente. Il Museo Archeologico in primis, infatti, permetterà di accedere ad una collezione molto preziosa di reperti e oggetti di carta, mentre al Museo Lapidario Maffeiano saranno raccontati e mostrati aspetti dell’Anfiteatro che sono meno conosciuti”.

In esposizione 14 significativi manifesti originali del Festival lirico areniano di varie dimensioni, prestati dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso.
La Collezione di Nando Salce, conservata nella sede museale trevigiana, conta oltre 25.000 manifesti di grafica pubblicitaria raccolti nel corso della vita del collezionista, dal 1895 fino al 1962, quando fu donata allo Stato Italiano perché divenisse strumento di studio e conoscenza per tutti.

L’esposizione è richiamata e promossa anche dai Musei Civici di Verona. Al Museo Archeologico al Teatro Romano (MATR), vi è una sezione espositiva dedicata all’anfiteatro, dove è ospitato anche un magnifico plastico d’epoca a testimonianza del ruolo svolto dall’Arena in grandi spettacoli settecenteschi che costituiscono i precedenti del festival areniano. Al Museo Lapidario Maffeiano, sono invece presenti alcune iscrizioni connesse al monumento. Tutte le informazioni sul sito dei Musei civici.

La mostra è stata presentata questa mattina dall’assessora alla Cultura e Turismo Marta Ugolini insieme alla direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi e alla direttrice del Museo Archeologico Nazionale e curatrice della mostra Giovanna Falezza.

“Fin dall’apertura del Museo Archeologico Nazionale di Verona, poco più di un anno fa – ha dichiarato Giovanna Falezza –, abbiamo avuto come obiettivo il lavorare in rete per arricchire sempre di più la proposta culturale della città. La mostra vuole dare un importante contributo alla celebrazione dell’Arena, e nasce dal fatto che il museo è gestito direttamente dal Ministero, così come quello recentemente aperto a Treviso nel quale c’è la straordinaria raccolta di Salce.
La mostra, ci dà modo di vederli dal vivo e di apprezzarne l’effetto particolare che hanno. Attraverso di loro si riesce a seguire un po’ l’evoluzione di quella che è poi diventata una forma artistica, anche se nasce con intenti di pubblicità. I primi, di grandi dimensioni, si presentano con tanta parte scritta, per arrivare fino ad una grafica figurativa che segue le tendenze delle varie epoche storiche. Mi auguro possa essere un’esperienza importante, anche per riscoprire gli autori di questi manifesti che sono quasi tutti veronesi, che lavoravano nella grafica e nella pubblicità, un tassello in più nella riscoperta dell’arte e della produzione anche artistica della nostra città”.

“Un progetto – ha spiegato la direttrice Francesca Rossi – che ci dà la possibilità di dare delle interpretazioni diverse delle collezioni esposte dai nostri Musei, oltre a creare un percorso artistico-storico condiviso veramente straordinario ed interessante. I Musei civici partecipano alla mostra ‘Arena di Carta’ attraverso dei focus dedicati allestiti all’interno del Museo Archeologico e Museo Lapidario Maffeiano. Per quanto riguarda i manifesti della collezione, va sottolineato come tra la fine dell’800 e i primi anni del ’900 c’è stata una grande innovazione tecnologica nell’arte della stampa, per cui molti maestri che sono anche grandi pittori si sono applicati a queste attività entrando in contatto con i principali editori, cercando di applicare le tecniche di stampa creando un interessantissimo momento di innovazione delle arti e dell’editoria, che si affiancano alle arte maggiori con grande autorevolezza, facilmente comprensibile e molto cromata. Questo darà ai nostri musei un’atmosfera diversa, e sarà interessante vedere l’apprezzamento del pubblico per un’iniziativa sicuramente nuova e particolare”.

Struttura espositiva ‘Arena di Carta’. La mostra, a cura di Giovanna Falezza ed Elisabetta Pasqualin, permette di rivivere il clima che accompagnava la manifestazione lirica, che con il passare degli anni è diventato il teatro lirico all’aperto più famoso del mondo, anche grazie alla sua straordinaria acustica.

Le illustrazioni dei manifesti, diverse ogni anno fino agli anni Quaranta del Novecento, riflettono infatti il clima artistico del momento, con suggestioni Liberty prima, espressioniste e futuriste in seguito, fino ad approdare a forme più specifiche ormai proprie del mondo pubblicitario.

L’esposizione accompagna così anche alla scoperta della storia della grafica pubblicitaria, una forma artistica che proprio in questi anni prende piede e trova tipicamente nella pubblicità dei grandi spettacoli, come quelli areniani, una fonte primaria di ispirazione. Meritano inoltre di essere conosciuti gli illustratori e cartellonisti autori dei manifesti, tra cui molti veronesi (Pino Casarini, Ernesto Amos Tomba, Plinio Codognato, Albino Siviero detto Verossi, Tolmino Ruzzenente).

La mostra è visitabile negli orari di apertura al pubblico del Museo Archeologico Nazionale di Verona (venerdì, sabato e domenica ore 10-18) al costo del normale biglietto di ingresso (per info https://polomusealeveneto.beniculturali.it/musei/museo-archeologico-nazionale-di-verona/informazioni-e-orari).

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here