La Repubblica, La Patria, La Costituzione

 
 

Qui si fa l’Italia…

Giorni convulsi, social che straripano di commenti, politici che inneggiano all’impeachment, o che vedono i principi costituzionali travolti.

La Patria è bistrattata, la Costituzione piegata per interesse, La Repubblica è solo un giornale.

Ciò che emerge è la tutela.

L’Italia è sotto tutela, il Presidente Mattarella la tutela, l’eurogruppo la tutela, le banche d’affari la tutelano.

Di fatto nessuno dei votanti alle scorse politiche ha subito un TSO, o ha perso le qualità giuridiche per votare ed esprimere il proprio pensiero.

Ciò nonostante è sotto tutela, come un lobotomizzato senza volere.

I nostri risparmi sarebbero protetti dallo Stato, se lo Stato non fosse a propria volta sotto la tutela della BCE.

Il vulnus che si è aperto con uno scontro istituzionale senza precedenti nella storia repubblicana, impone delle riflessioni profonde sul sistema Italia, sulle figure che siedono nel più alto scranno, e che decidono se siamo capaci o meno di intendere.

Il tentativo di Governo giallo-verde è naufragato per un nome, Savona!

Non la ridente cittadina della Liguria, ma il Prof. Savona, Euroscettico, ma all’interno dell’Euro.

Ora che il Prof. Mattarella ha indicato il Dott. Cottarelli per la formazione del governo dei tutelati, resta da comprendere chi lo sosterrà e soprattutto perché dovrebbe sostenerlo.

Già l’ultimo governo Berlusconi fu silurato dallo spread, per poi scoprire negli anni che in realtà l’eurogruppo aveva paura delle riforme, e che le banche d’affari si erano coalizzate in un cartello contro gli interessi degli italiani che da allora hanno pagato salassi per “restare in Europa” alle condizioni dettate dalla Germania.

Alla Germania abbiamo già pagato abbastanza, finanziandone la riunificazione.

Le riflessioni s’impongono.

Vi offriamo il nostro spazio per le vostre.

…o si muore!

 
 

1 COMMENTO

  1. E’ evidente lo scacco, ma quel che non si capisce è cosa dovrebbe cambiare nel ritorno alle urne? Se non un ipotetico ulteriore lancio dei dadi dei perdenti alle scorse elezioni che più che confidare su nuovi voti spererebbero in un affossatura da astensionismo del quorum che li riporterebbe a galla in ottica di numeri potenzialmente di maggioranza. Chi ha appena vinto ha tutto da perdere a ricontarsi se non altro perché in cambio di una ipotetica seconda vittoria di nuovo il Cerbero Mattarella li aspetterebbe di nuovo al varco. Nè una legge elettorale ne altro promettono di cambiare lo scenario. Occorre invece inventarsi un cavillo istituzionale e contestare Mattarella subito rovesciando il piano del tutto e liberando Italia e ITALIANI.

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