ISPRA: presentato primo Rapporto sul territorio. Ridotte del 4% le aree agricole

 
 

ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha presentato questa mattina a Roma la prima edizione del Rapporto “Territorio. Processi e trasformazioni in Italia”, un nuovo strumento che permette di leggere, rappresentare e analizzare le principali trasformazioni del nostro Paese. Attraverso la pubblicazione di nuove cartografie di uso e di copertura del suolo, viene fornito un contributo concreto alla conoscenza delle dinamiche territoriali e un reale supporto allo sviluppo di politiche efficaci di protezione del suolo, del capitale naturale e del paesaggio, che non si limitino alla gestione delle aree urbanizzate e al contenimento del consumo di suolo, ma che ne garantiscano un uso sostenibile, supportando adeguatamente i processi di governo del territorio nelle aree urbane, rurali e naturali.

Un Rapporto tra luci e ombre ma che probabilmente andrà rivisto, in peggio, a seguito dell’ecatombe di alberi provocata dal maltempo che ha colpito l’italia nel mese di ottobre.

Aumenta il verde in Italia, in particolare per quanto riguarda gli alberi che in soli 5 anni (2012- 2017) crescono con una percentuale del 4,7% arrivando ad estendersi lungo circa 14 milioni di ettari. Il fenomeno si concentra nelle zone marginali del Paese e trascura invece le città dove a salire sono i valori di copertura artificiale. A livello regionale sono Liguria (80,7%), Calabria (67%) e Toscana (60,8%) le regioni con la maggiore percentuale di alberi.

Nello stesso periodo l’Italia ha però ridotto del 4% le aree con vegetazione erbacea agricola o adibite a pascolo trasformandole in centri urbanizzati o aree boschive. La perdita dell’area agricola, che un tempo divideva nettamente le città dai boschi, si è accompagnata spesso alla scomparsa dell’eterogeneità del paesaggio, all’ingresso delle specie aliene e alla riduzione della biodiversità di molte aree interne e ancor di più della sicurezza alimentare.

Accanto ad aree ormai sovrasfruttate (dove si concentrano le principali aree urbane, le infrastrutture e l’agricoltura intensiva), quindi, se ne trovano altre totalmente trascurate, soggette a fenomeni di spopolamento e di abbandono delle colture e del territorio.

È questa l’immagine odierna del territorio italiano fornita dall’ISPRA nel primo rapporto “Territorio. Processi e trasformazioni in Italia”, un lavoro che, analizzando le principali trasformazioni del suolo italiano, mira a rappresentare un riferimento nazionale per la conduzione di analisi sullo stato del territorio e del paesaggio e per lo studio di processi naturali e antropogenici.

L’analisi delle principali dinamiche di cambiamento di copertura e di uso del suolo mostra come il processo più significativo in atto, in Europa e nel nostro Paese, sia la progressiva diminuzione della superficie destinata all’uso agricolo, spesso in maniera indipendente dalla fertilità e dalla produttività dei terreni. La riduzione dei terreni coltivati dovuta all’espansione urbana avviene prevalentemente nelle zone pianeggianti, mentre la ricolonizzazione forestale si verifica soprattutto nelle aree interne, nelle zone collinari e lungo l’arco alpino e appenninico alle quote più elevate.

Parallelamente all’abbandono delle zone marginali, anche le pratiche di intensificazione agricola (meccanizzazione e utilizzo di tecniche di coltivazione, di irrigazione, di fertilizzazione e di difesa fitosanitaria) concentrate nelle aree di pianura determinano profondi mutamenti nel loro assetto. Inoltre, contribuendo al degrado della qualità del suolo stesso rendono il territorio ancora più vulnerabile ai cambiamenti climatici in atto. La dinamica delle trasformazioni degli ultimi decenni resta comunque dominata dalla crescita delle aree artificiali per far fronte a nuove infrastrutture di trasporto, a nuove costruzioni o ad altre coperture non naturali, che, con una crescita di oltre il 180% rispetto agli anni’50 rappresenta l’evoluzione di maggiore entità.

L’avanzata delle aree boschive: lo stato di abbandono delle aree agricole favorisce nel corso degli anni la ricolonizzazione da parte del bosco che oggi interessa il 40% del territorio, in particolare nelle zone montane, dove gli alberi arrivano a coprire complessivamente il 65% del territorio. Rispetto al passato, quando la ricolonizzazione interessava in modo particolare i pascoli, oggi si osserva l’espansione del bosco a carico degli arbusteti, che di fatto rappresentano una tappa intermedia verso gli ecosistemi forestali. Tale espansione non comporta sempre un aumento in termini di biodiversità, soprattutto quando si assiste all’ingresso di specie aliene invasive come Robinia pseudoacia e Ailanthus altissima, o alla riduzione di spazi aperti, radure, e altri habitat che svolgono un ruolo fondamentale per la conservazione di talune specie.

Copertura arborea del territorio a livello regionale: Liguria (80,7%), Calabria (67%) e Toscana (60,8%), sono le Regioni con il più alto coefficiente di copertura arborea, considerando anche frutteti, uliveti, arboricoltura da legno e alberi in ambiente urbano. All’opposto si trovano Veneto e Lombardia (29,5% e 32,9%).

La crescita degli ultimi anni è avvenuta principalmente a scapito di aree con vegetazione erbacea (agricola, naturale o seminaturale) in montagna (+2%), ma ancor di più in collina (+2,5%), dove i processi di abbandono sono ancora in corso. Copertura a Livello comunale: tra le città è Reggio Calabria, con il 54,5%, a detenere la maggiore percentuale di territorio ricoperto da alberi, seguita da Genova (54%) e Messina (49,9%). La capitale si attesta al 21, 7%, mentre Milano e Palermo rispettivamente al 10,7% e al 33,4%.

In Veneto la superficie arborea percentuale è sotto la media nazionale (29,57%, -16,43 punti percentuali sul valore nazionale).

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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