Incendi boschivi estivi: in G.U. le ‘indicazioni’ della Protezione Civile per Regioni, Province e Comuni

 
 

“Gli incendi estivi sono un nemico subdolo. Solo con un’attenta prevenzione e facendo rete fra tutti i soggetti, pubblici e privati, potremo riuscire a neutralizzarne gli effetti devastanti”. Questo l’appello lanciato dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci negli incontri tenutasi a Roma in aprile ed il 22 giugno


Numerosi i temi affrontati, dai Piani comunali per gli incendi di interfaccia, ai Presidi rurali, dalla necessità di dotare alcune aree di elisuperfici, alla campagna comunicativa di prevenzione, dalla distrubuzione sul territorio della flotta aerea, alla sensibilizzazione dei ragazzi nei Campi scuola. La stagione estiva, è stato confermato, avrà inizio il 15 giugno e si concluderà il 30 settembre.

Particolare attenzione è stata riservata alla flotta dello Stato che opererà in concorso con le risorse regionali. I velivoli “saranno distribuiti su specifiche aree geografiche in ragione dell’andamento storico degli incendi boschivi e di interfaccia”. Secondo il responsabile del Dipartimento di Protezione civile Curcio “la lotta agli incendi boschivi richiede territori pronti ad affrontarla, lavoro sinergico tra le autorità locali e le Strutture Operative del Servizio nazionale della Protezione civile, cittadini informati e responsabili nei comportamenti. Per questo siamo al lavoro, con tutti i nostri partner, per una campagna antincendi boschivi che purtroppo anche quest’anno sarà caratterizzata da una marcata siccità”.

La prevenzione resta comunque il primo dei fattori di tutela del comune patrimonio boschivo: è stato infatti rinnovato l’invito agli amministratori locali a prestare la massima attenzione ai Piani comunali per gli incendi, specialmente quelli cosiddetti di interfaccia, che cioè rischiano di coinvolgere la popolazione e le strutture abitative, così come è stata ricordata e condivisa l’importanza di una comunicazione territoriale mirata a sensibilizzare i cittadini sui comportamenti da evitare per ridurre l’innesco di incendi boschivi colposi e quelli da seguire per salvaguardare la vita e il patrimonio boschivo.
“Qualunque sforzo si voglia compiere da parte delle istituzioni, non si può prescindere – ha sottolineato il ministro Musumeci – da una consapevole collaborazione dei cittadini, che debbono sentirsi pienamente coinvolti in una azione di prevenzione e di vigilanza sul territorio.

Il cambiamento climatico, insieme ai prolungati periodi di siccità, impone un aggiornamento degli strumenti di coordinamento e governance al fine di attuare azioni di contrasto agli incendi boschivi. Su queso tema si incentrano le Raccomandazioni tecniche pubblicate sulla Gazzetta ufficiale del  20 maggio.

Alle regioni si raccomanda, in particolare, di provvedere prontamente all’aggiornamento annuale del piano per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva, prestando la massima cura nella definizione del modello e delle procedure di intervento da adottare in caso di situazioni complesse. Piani che devono essere raccordati con quelli dei parchi e delle riserve naturali dello Stato predisposti dal ministero dell’Ambiente.

Una raccomandazione speciale è riservata ai Sindaci, affinché aggiornino i piani comunali o intercomunali di protezione civile per inserirvi le procedure di allertamento in caso di incendi di interfaccia (incendio che interessa aree di interfaccia urbano-rurale) e provvedere alle attività di informazione alla popolazione. Specifici piani di emergenza devono, poi, riguardare gli insediamenti e gli impianti turistici a rischio per la loro vicinanza ai boschi. Ricordiamo che ad oggi il Piano di emergenza del Comune di Verona non è aggiornato (qui mio articolo https://www.veronanews.net/piano-emergenza-comunale-non-aggiornato-ed-inadeguato-pubblicate-le-nuove-linee-guida-per-il-piano-emergenza-esterno/ ) , con particolare riguardo al rischio idraulio e idrogeologico, inoltre, per il rischio incendio (pagina 29 e pagina 80) il periodo di osservazione incendi risale al 1997-2007.

Alle prefetture, infine, è richiesto ove necessario, e relativamente alle aree e ai periodi a rischio, di promuovere l’intensificazione delle attività di controllo del territorio da parte delle Forze di polizia, compresa la polizia locale d’intesa con le amministrazioni competenti, e la definizione di specifiche procedure di comunicazione tra le sale operative e le strutture regionali preposte al coordinamento delle attività antincendio boschivo.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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