In calo la produzione di latte ma nelle stalle ventilatori e doccette

 
 

L’ondata di caldo nella provincia veronese colpisce anche le stalle. Oltre agli uomini, a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress dal 10 al 15% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali. È l’allarme lanciato da Coldiretti Verona sugli effetti dell’innalzamento record della colonnina di mercurio.

I produttori hanno già avviato le contromisure per il benessere dei bovini attivando le docce refrigeranti e i ventilatori fino agli abbeveratoi a pieno ritmo così da garantire agli animali perché ogni singolo capo arriva a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 quando è fresco.

Al calo della produzione di latte si aggiunge dunque anche – continua Coldiretti Verona – un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.
Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole ed in luoghi ben areati, per le mucche – spiega Coldiretti Verona – il clima ideale è fra i 22 ed i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte.

Sono più di 800 le stalle scaligere, che producono oltre 3 milioni di quintali l’anno di latte, con una media di oltre 250mila quintali di latte al mese, destinato per il 65% a formaggi Dop. Il latte veneto è di 10 milioni di quintali l’anno.

 
 

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