Il Ministero non eroga un euro per i lavori del Filobus. Scoppia il caso AMT

 
 

“Il “Filo-mostro” è dannoso perché peggiorerà il traffico cittadino e avrà un costo altissimo: 143 milioni di soldi pubblici, di cui 57 milioni a carico esclusivo dei veronesi (delibera Cipe n. 38 del 26.04.2018)”.

Michele Croce, Presidente di Prima Verona, tuona contro i vertici AMT, rei di aver pasticciato l’iter burocratico del Filobus al punto da non aver ancora introitato un euro.

La denuncia prende spunto da un accesso agli atti dell’Avvocato di Prima Verona, a cui il Ministero competente ha elencato le motivazioni della mancata erogazione:

• atti incompleti e irregolari;

• inizio lavori non autorizzato e ciò costituisce un reato penale come espressamente indicato dal Ministero stesso;

• documenti non conformi;

• costi ingiustificati;

• atti richiamati ma inesistenti;

• documentazione contabile incompleta che rende impossibile il controllo dei lavori da parte del Ministero.”

Trattasi di mala gestio del Comune guidato da Federico Sboarina, certificata dal Ministero dei Trasporti che indica molteplici irregolarità e pure un reato (violazione dell’art. 3 DPR 753/1980).

Siamo di fronte a fatti gravi – spiega Croce – che Federico Sboarina deve chiarire. Il Filobus non solo è un’opera dannosa, ma indebiterà inutilmente i veronesi per i prossimi decenni“.

Chiosa finale del rappresentante di Prima Verona in Comune Mauro Bonato che parte dai vizi riscontrati per conseguire “che AMT ha finora eseguito i pagamenti utilizzando la propria cassa per sostenere un investimento. I soldi dei parcheggi e delle sanzioni elevate dagli accertatori della sosta utilizzati per pagare i lavori di un’opera che avrebbe dovuto essere cofinanziata dallo Stato. E’ semplicemente assurdo, oltre che irregolare.

Il Presidente di AMT Barini e il Vicepresidente Soldo, responsabili della gestione concreta dei lavori, si dimettano immediatamente.

 

 
 

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