Il 2021 del Consorzio ZAI; l’intermodale guida la ripresa, numeri pre-Covid19

 
 

Volgendo uno sguardo all’anno appena concluso, è possibile definire con certezza il 2021 come l’anno della ripresa e del recupero di traffico.
Infatti, nonostante l’emergenza pandemica – che nel corso del 2020 non ha risparmiato l’Interporto di Verona e tutto il settore industriale rappresentato dalla logistica e dal trasporto delle merci – sia ancora lontana dall’essere conclusa, il 2021 ha visto un forte rilancio dell’economia nazionale, come dimostrato dai valori del PIL in netta crescita.
Questo rilancio ha trovato riscontro anche nel settore della logistica, strumento indispensabile a servizio della produzione e del commercio.

Nello specifico, presso il Quadrante Europa la ripresa si è manifestata sotto il profilo dei servizi di trasporto intermodale, valorizzando così la dotazione di infrastrutture e servizi cui è dotato l’Interporto di Verona, già dimostratesi essenziali e resilienti proprio nel contesto emergenziale.

In termini assoluti, l’anno 2021 ha registrato 15.743 treni transitati attraverso i terminali ferroviari del Quadrante Europa, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente, pari quindi a 1.300 convogli trattati in più.
Il 2021 ha riportato quindi il numero dei volumi di traffico vicino alla soglia dei 16.000 treni annui, riallineandosi così con i valori misurati negli anni 2018 e 2019, quelli immediatamente precedente all’emergenza del Covid-19.
A questo proposito, il ritorno ai volumi e alle tendenze pre-pandemia è confermato anche dalla caratterizzazione dell’anno 2021 sulla base all’andamento mensile del traffico: la configurazione mensile ripropone infatti una sorta di andamento consolidato negli anni antecedenti al 2020, che evidenzia il picco di traffico nel mese di marzo e una leggera flessione nel mese di agosto, sebbene caratterizzata da più di mille treni in transito presso i terminali del Quadrante Europa.
Per quanto riguarda le destinazioni ferroviarie servite dall’Interporto veronese, il 2021 conferma come il Quadrante Europa rappresenti nei fatti e nelle dinamiche un nodo logistico lunga la rete “nord europea”.
Infatti, le aree industriali servite da Verona raccolgono tutti i più importanti porti del cosiddetto “Northern Range” (Rotterdam, Anversa, Lubecca, Kiel e Rostock), i porti interni (Brema ed Amburgo), e la grande totalità delle aree produttive tedesche (tra cui, per citarne solo alcune, Monaco di Baviera, Colonia, Norimberga, Ludwigshafen e Hannover).

Conseguentemente, non sorprenderà che – anche per l’anno conclusosi – si conferma come oltre il 75% del traffico ferroviario con origine e destinazione da Verona Quadrante Europa transiti dal valico del Brennero.
Per quanto riguarda invece le relazioni settimanali, il 2021 registra un incremento di 9 connessioni ferroviari in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 209 relazioni a settimana.
In sintesi, l’anno appena concluso ha quindi evidenziato ancora una volta la valenza strategica dell’Interporto di Verona quale hub intermodale di riferimento per una vastissima area distribuita lungo il corridoio europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo.

LE TIPOLOGIE DI TRAFFICO FERROVIARIO
Focalizzando ora l’analisi sui dati disaggregati del traffico ferroviario sviluppato al Quadrante Europa, appare evidente come l’anno appena concluso sia stato chiaramente l’anno del traffico ferroviario delle merci sotto il profilo del trasporto combinato. Infatti, il 2021 mostra valori di record assoluto – in 30 anni di attività – di convogli del combinato trattati nei terminali intermodali del Quadrante Europa, ovvero di convogli ferroviari che trasportano unità di carico intermodali, ossia semirimorchi, casse mobili, cisterne e container.
L’evidenza è chiarissima: l’anno 2021 stabilisce il record storico del traffico del combinato – il core business dell’intermodalità ferroviaria europea – raggiungendo le 7.129 coppie treno annue con un incremento pari a 628 coppie.
Al tempo stesso, si confermano su numeri di minimo storico il settore del traffico automotive e del cosiddetto convenzionale.
Da notare, tuttavia, che le performance di entrambi questi settori risultano penalizzate non tanto per le conseguenze negative legate all’emergenza sanitaria, quanto più per effetti di mercato e di cicli economici già in essere prima del 2020.
Ne consegue, quindi, che quasi la totalità (nello specifico, il 97%) del recupero di traffico misurato nell’anno 2021 si attesta nel settore del combinato.

Infine, è da segnalare che per potenziare la rete intermodale italiana, in data 12 gennaio di quest’anno il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha presentato un bando di 55 milioni di euro per finanziare gli investimenti in Transtainer/gru e Locotrattori.
Il Quadrante Europa potrà quindi presentare istanza di contributo, in qualità di interporto localizzato lungo la rete TEN-T con specifiche Core.

Un momento della conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio di questa mattina.


LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

A conclusione dell’analisi relativa all’anno appena concluso, è necessario sottolineare i risvolti sul piano ambientale delle operazioni intermodali presso il Quadrante Europa. Come è noto, infatti, la mobilità delle merci è causa di differenti tipologie di costi che ricadono sulla collettività nel suo complesso, i cosiddetti “costi esterni marginali“. Questi costi, detti anche “costi sociali”, sono prodotti dall’esercizio e dall’uso dei sistemi di trasporto e ricadono anche su chi non utilizza il sistema di trasporto stesso.

Tra le “esternalità” prodotte dal sistema di trasporto rientrano i costi esterni per incidenti, i costi per inquinamento acustico, i costi da congestione, e i costi per inquinamento atmosferico e di cambiamento climatico.
Naturalmente, a diverse tipologie di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo, aereo o fluviale) corrisponde una diversa quantificazione di costi esterni prodotti.
Proprio per questo motivo, calando l’analisi nell’ambito del Quadrante Europa è possibile calcolare in termini economici i costi risparmiati nel corso dell’ultimo anno tramite l’utilizzo dell’intermodalità, che permette di spostare le merci dalla strada alla ferrovia, modalità di trasporto nettamente più sostenibile rispetto al trasporto su gomma.

Se utilizziamo i dati di traffico 2021 e ipotizziamo che la tratta media coperta dai convogli che arrivano e partono da Verona Quadrante Europa sia pari a 920 km circa, è possibile completare e valutare l’incidenza dei costi analizzati.
In questo caso, lo studio evidenzia come i servizi di trasporto intermodale del Quadrante Europa abbia prodotto nel 2021 un risparmio di costi esterni per la collettività pari a 155 milioni di euro.
L’analisi, quindi, conferma ancora una volta come l’opzione ferroviaria sia senza dubbio la modalità di trasporto più ecologica.

È questo il segnale che – dopo la crisi emergenziale – il sistema logistico che insiste sull’Interporto Quadrante Europa ha saputo ripartire con successo e ritornare ai ritmi e ai volumi pre-pandemici. Nell’insieme, la ripresa si traduce nel recupero di oltre 1.300 treni lavorati l’anno, pari a circa un mese di attività. Ancor più importante è che la parte del leone di questo recupero di traffico è avvenuto nel settore del combinato – afferma con soddisfazione il presidente del Consorzio ZAI Matteo Gasparato.
L’incremento registrato – prosegue – riguarda infatti per oltre il 90 per cento il trasporto intermodale a treno completo, caricato di semirimorchi, casse mobili, container e cisterne. Il tutto a beneficio di una logistica maggiormente sostenibile, con evidenti risparmi in termini di costi sociali per la collettività nel suo insieme. Alla luce di ciò – conclude Gasparato – le prospettive di riagganciare i record di traffico ferroviario registrati nel biennio 2016-2017 e pari ad oltre 16.000 treni ci sono tutte, specie se teniamo conto degli investimenti attuati per incrementare la capacità infrastrutturale del Quadrante Europa, quale la costruzione di un nuovo terminal ferroviario da 750 metri secondo i più recenti standard europei”.

Alla presentazione dei dati svoltasi questa mattina presso la ‘Sala Brunetto’ era presente anche il Sindaco di Verona Federico Sboarina: “I numeri si commentano da soli e raccontano di un comparto che non solo non si è mai fermato nemmeno durante la pandemia, ma ha saputo trasformare le difficoltà in congiunture favorevoli, sfruttando al meglio i suoi punti di forza, a cominciare dalla posizione geografica, che fanno del Quadrante Europa uno dei centri logistici più forti e concorrenziali a livello europeo – afferma il Sindaco. Una solidità e uno sviluppo che sono destinati a crescere grazie ai recenti decisivi passi in avanti per alcuni dei più importanti snodi infrastrutturali cittadini. In particolare – conclude Sboarina – il tratto di Alta Velocità tra Sona e la stazione di Porta Nuova, a cui sono connesse ulteriori opere viabilistiche a beneficio dell’area del Quadrante Europa, e la realizzazione della terza corsia sull’autostrada del Brennero, da Verona Nord verso Modena, opera questa di cui si parlava da anni e di cui è partito l’iter amministrativo”.

 
 

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