Gioco delle Sedie: sconfitti il Partito Democratico e Matteo Salvini

 
 

Volano stracci nel Partito Democratico, a giugno sconfitto alle urne e ora tradito dall’alleato del ballottaggio Flavio Tosi.

CORNUTI, MAZZIATI ED EMARGINATI

L’accordo Tosi-Sboarina per comandare le circoscrizioni taglia fuori completamente la sinistra, costretta ovunque all’opposizione. Sembra passata un’Era da quando Matteo Renzi calava sulle teste dei propri elettori la convergenza su Patrizia Bisinella. Cambiano gli equilibri e perfino l’orizzonte nazionale scarseggia di nitidezza. Perdenti in città, il rischio è che il partito democratico paghi dazio alle elezioni politiche.

COMANDA SILVIO

In sofferenza anche Matteo Salvini, di giorno in giorno sempre più distante dagli sboariniani. Nella lotta all’ultimo voto per decretare il leader del centrodestra, l’ombra di Berlusconi incombe su Verona. L’opera di Silvio, mettere ordine e ricompattare gli amministratori della prima Giunta Tosi, è pressoché compiuta. L’ingerenza del Cavaliere c’è, si sente e profuma d’antico: la coesione territoriale-circoscrizionale lo testimonia. L’unione cancella i dissapori primaverili e relega sia l’opposizione della sinistra locale che il leader del Carroccio in un bagno di sangue.

L’ATTESA DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Lo scenario cangiante, nel Movimento 5 Stelle non provoca sconquassi. Da sempre avulsi da alleanze, i pentastellati indicano le giravolte politiche come beffa, e restano convinti che il malumore degli elettori possa spianare la strada per aprire il parlamento come una scatoletta di tonno. Pervicaci.

M.Cor.

 
 

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