Fondazione Arena di Verona protagonista in Giappone e Corea

 
 

Dalle più celebri arie e duetti di Rigoletto, La Traviata e La Bohéme, alle iconiche ‘O sole mio’ e ‘Non ti scordar di me’. Fondazione Arena di Verona grande protagonista a Tokyo e Seoul durante i workshop internazionali Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, che hanno fatto tappa in Giappone e Corea del Sud. Nei giorni scorsi, l’eccellenza musicale veronese ha incantato l’Oriente. Ad esibirsi il soprano Lavinia Bini, il baritono Youngjun Park, accompagnati al pianoforte dal Maestro Gerardo Felisatti.

Due concerti, nell’arco di tre giorni, per presentare il programma 2024 e 2025 dell’Opera Festival laddove cresce in maniera esponenziale la richiesta di viaggi verso l’Italia e le città d’arte. Un’occasione per incontrare i maggiori operatori turistici dei due paesi asiatici. E far conoscere il Festival Lirico e il teatro all’aperto più grande del mondo, direttamente attraverso la voce e la musica dei maestri della Fondazione Arena di Verona.

“Il grande interesse che stiamo riscontrando all’estero, con centinaia di operatori coinvolti e numerose prenotazioni effettuate in pochi giorni – sottolinea Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena di Verona -, attesta la vocazione internazionale dell’Arena e del Festival lirico. Due eccellenze che assieme rappresentano un unicum, un volano straordinario per il turismo culturale verso il nostro Paese”.

Ovazioni e bis per il repertorio presentato al The Capital Tokyu Hotel di Tokyo e al Four Seasons Hotel Nuri Ballroom di Seoul. Ad assistere alle esibizioni gli ambasciatori italiani a Tokyo Gianluigi Benedetti e a Seoul Emilia Gatto. Oltre al direttore dell’Istituto italiano di cultura di Seoul Michela Linda Magrì.

Nel corso del centesimo Opera Festival, sono stati circa 4 mila gli spettatori provenienti dai paesi asiatici, in vetta proprio i coreani con oltre 2 mila presenze in Arena e i giapponesi con più di 600 biglietti acquistati dalla terra del Sol Levante.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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