Farmacie Comunali: la nota dell’ANCI sulla revisione Pianta Organica al 31/12/2018

 
 

Nei giorni in cui il nuovo governo Lega-Cinquestelle annuncia di voler rivedere le norme L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) ha emanato, il 28/06/2018, una nota sulla revisione della pianta organica delle farmacie comunali.

La disciplina relativa all’istituzione, allocazione e gestione delle farmacie comunali è stata interessata, negli anni, da una stratificazione normativa, cui sono seguiti interventi giurisprudenziali non sempre univoci. Tali elementi hanno recato diverse problematiche interpretative ed applicative rispetto alle quali la nota dell’ANCI vuole pertanto fornire alcune informazioni utili, a tutti i Comuni, circa l’adempimento relativo alla revisione ordinaria della pianta organica delle farmacie.

Il numero delle farmacie va sottoposto a revisione ogni anno (a dicembre) «in base alle rilevazioni della popolazione residente nel Comune, pubblicate dall’Istituto nazionale di statistica», (articolo 2, comma 2, della legge 2 aprile 1968 n. 475).
È il Comune, come sentenziato dal Consiglio di Stato nell’ordinanza del 14 febbraio 2017 n. 652, l’autorità competente a stabilire i criteri delle revisioni. Partendo dal dicembre 2014, prima applicazione del D.L. 1/2012, “il provvedimento di revisione della pianta organica che costituisce atto vincolato (art. 11 comma 1 del D.L. n. 1/2012, conv. in legge n. 27/2012) deve essere eseguito nell’anno pari sulla base della popolazione residente nel comune nell’anno dispari che lo precede”. Ciò incide soprattutto sulla farmacia istituita applicando il c.d. “quoziente parziale”.

La richiamata Sentenza n. 652/2017 ha previsto che “una volta venuto meno il rispetto dei parametri demografici, l’indizione del concorso e tutti gli atti conseguenti non costituivano ostacolo alla revisione della pianta organica (cfr. ord. della Sezione n. 600/16 e 601/16 del 25 febbraio 2016), in presenza di una specifica clausola inserita nel bando che recava lo specifico avvertimento per i concorrenti della possibile riduzione delle sedi farmaceutiche a seguito delle pronunce giurisdizionali rese all’esito dei giudizi pendenti”.

In tal senso tuttavia è opportuno ricordare che, all’atto della revisione, rispetto ad eventuali soppressioni per sedi farmaceutiche soprannumerarie, la precedente sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Terza, n. 4085 del 4/10/2016 così disponeva: “[…] la riduzione del numero delle farmacie in pianta organica non comporta, nell’immediato, la chiusura di alcuna delle farmacie in esercizio — non essendovi previsioni normative in tal senso – ma avrà comunque effetto nel momento in cui la farmacia soprannumeraria venga (per altra legittima causa) a trovarsi vacante. Ma se la farmacia eccedente è già vacante quando la pianta organica viene rideterminata, la soppressione è immediata”.

Infine, nel caso in cui, in sede di revisione, le amministrazioni comunali confermino immutato il numero delle farmacie, dovranno verificare l’eventuale applicazione dell’art. 5 della legge 8 novembre 1991, n. 362 s.m.i. sul potenziale “decentramento” in zone investite da un notevole spostamento demografico.
I Comuni devono quindi valutare caso per caso la propria situazione e disporre, quanto prima ove non già effettuato, il provvedimento di revisione di cui trattasi.

Il prossimo 31 dicembre 2018 (anno pari) il Comune di Verona dovrà pertanto applicare il provvedimento di revisione della pianta organica sulla base della popolazione residente  nel comune nell’anno dispari (257.242 abitanti al 31/12/2017) analizzando le attuali 14 farmacie comunali gestite dall’Azienda speciale AGEC.

Analizzando l’ultimo bilancio consuntivo di AGEC disponibile (31/12/2016) il settore Farmacie risulta fornire, dal punto di vista dei ricavi, un contributo di Euro
20.055.781 pari al 35% del totale del fatturato aziendale.
I valori dei ricavi sono in linea con quelli dell’anno precedente (2015), con una lieve
riduzione delle vendite di circa Euro 45.000 con risultati comunque migliori rispetto
alla tendenza nazionale che ha visto un calo del 1,1%.

Il margine diretto da vendita farmaci risulta pari a Euro 6.922.014 pari al 35,08% sulle vendite in linea con il risultato conseguito nel 2015. Il confronto con l’anno precedente è sintetizzato nella tabella seguente:
                                      2015                2016
Vendita farmaci               19.794.206    19.749.087
Acquisto farmaci             12.666.660    12.364.046
Margine vendita farmaci   6.943.590       6.922.014

Pur essendo terminato sostanzialmente l’impatto dell’ammortamento dell’avviamento relativo all’acquisto del ramo d’azienda farmacie, permangono a livello di settore gli effetti degli interessi passivi del mutuo acceso per rendere possibile l’operazione stessa, che per il 2016 ammontano ad Euro 1.919.520.
Il margine Operativo Lordo si assesta a circa Euro 680.000, in diminuzione rispetto
all’anno precedente pari al 3,4% del totale del valore della produzione.Il settore nel suo complesso, al netto degli interessi passivi di mutuo, registra una perdita di circa Euro 1.607.000.
Si riporta il risultato di settore al secondo margine, che esclude gli interessi passivi
di mutuo, che evidenzia un risultato positivo di circa Euro 290.000 nel 2016, pari al
6,6% dei ricavi. Dall’analisi dei dati si evince che Agec ha un’ottima situazione per
quanto riguarda gli acquisti (grazie alla forza contrattuale che deriva dall’acquisto
centralizzato dei farmaci per circa Euro 12,8 milioni), non altrettanto per quello che
riguarda il dato del personale diretto che incide per il 18,8%. L’azienda si sta
impegnando per ridurre l’incidenza ad un valore più contenuto e prossimo al 15%.
Per i settori in cui si trova ad operare l’azienda, ad oggi non sussiste alcun rischio
certo di mercato, tuttavia nei prossimi esercizi potrebbe configurarsi il rischio di una
continua riduzione dei ricavi del settore farmacie in ragione della prossima apertura di nuove farmacie – di proprietà privata – nel territorio del Comune di Verona.

Infine, il Bilancio di esercizio al 31/12/2016 ha chiuso con un utile al netto di imposte pari ad Euro 89.947, a fronte di un totale ricavi di circa 58 mln, mentre le imposte sul reddito ammontano ad un totale di Euro 47.143.
Ricordiamo infine l’operazione di “cassa” realizzata dalla precedente amministrazione che ha comportato l’accensione di un mutuo, per l’importo di Euro 33.640.913, in data 18/12/2009 per l’acquisizione dal Comune di Verona delle 13 farmacie comunali.

Alberto Speciale

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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