Case Agec di via Scuderlando: l’incuria ha radici profonde

 
 

Gigantesche macchie di umidità sui muri, pavimenti dissestati e fessurati, serramenti ed impianti completamente da rifare e un nonsenso: nel cortile interno, lampade led per il risparmio energetico. Come mettere il sensore di parcheggio ad una vecchia Renault 4…”

Questo l’incipit della denuncia degli esponenti PD Federico Benini e Michele Bresaola, che stigmatizzano il degrado e sottolineano i paradossi delle case Agec di Via Scuderlando, un complesso di circa 45 appartamenti, costruiti negli anni Cinquanta.

Ne è emerso uno stato di accidia operativa che ha radici profonde e che individua le responsabilità nelle amministrazioni politiche precedenti, con l’incuria a livelli inaccettabili.

Indigenza sociale che sfocia in disagi abitativi poco ortodossi. Un’emorragia a cui il nuovo corso del Presidente Roberto Niccolai sta ponendo un freno, attivando continui interventi straordinari da parte dei tecnici Agec.

Al termine del sopralluogo, le considerazioni di Benini e Bresaola sono evidentemente allarmanti:

“Il basso canone d’affitto (100 euro mensili più altri 100 di spese condominiali) – chiariscono – non giustifica condizioni abitative indegne, con spazi comuni sterrati in puro dissesto, imposte delle finestre che non si chiudono, scalini fessurati privi di antiscivolo, umidità, crepe nei pianerottoli e barriere architettoniche agli ingressi. Serve più rispetto per i condomini, iniziando con la riqualificazione delle parti comuni”.

 
 

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