#AGSM, l’appello del PD veronese: “Croce si dimetta, altrimenti ci pensi il Sindaco”

 
 
Facilmente prevedibile, autentica e “maestosa” come tante altre come lei; è il codone di commenti, botta&risposta, analisi e “desiderata” provenienti dalla totalità delle forze politiche cittadine, ché dalla vicenda di AGSM stanno traendo spunto per inquadrare “dall’alto” il voto di sfiducia di ieri.
Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta di alcuni consiglieri del Partito Democratico in Sala Gozzi:
Di potere “eccessivo, autoreferenziale ed isolato” il Pd parlava già nell’agosto 2018 dopo aver preso le misure di un anno di gestione Croce, un anno concluso con l’affossamento del bando per il nuovo direttore generale del gruppo Agsm, la promozione della facente funzioni, l’abbandono di Amia al proprio destino, la riconferma di tutta la pletora di consigli di amministrazione di secondo, terzo e quarto livello del gruppo.
Quindi Croce – prosegue la nota – non faccia la vittima usando l’azienda per un’eterna campagna elettorale: non c’è alcuna cospirazione nei suoi confronti. Contro di lui depongono proprio i mancati risultati su aggregazioni, razionalizzazione, riduzione dei costi
Rispetto ad Aim, dopo un anno e mezzo, siamo ancora alle letterine d’intenti. Rispetto ad Ascopiave non ci sono nemmeno quelle. Ricordiamo poi che tutti i motivi di contrasto tra Comune di Verona e Ministero delle Finanze sull’applicazione della Legge Madia per la razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche riguardano proprio società del gruppo Agsm, una quindicina di consigli di amministrazione inutili che Croce si rifiuta di razionalizzare.
Se Croce avesse un minimo di dignità politica prenderebbe atto del fallimento del suo operato, che ovunque abbia governato ha portato solo impasse amministrativa, come era accaduto anche in Agec, e rassegnerebbe le dimissioni.
In alternativa, chiediamo al Sindaco uno sprazzo di lucidità affinché gli revochi l’incarico. 
Poi attenderemo Sboarina in Consiglio per rendere conto di un sistema di nomine che ha feudalizzato le aziende pubbliche in tanti piccoli regni politici non comunicanti e privi di strategia. Di questo – conclude la nota – stanno facendo le spese i cittadini che saranno presto a tardi chiamati a ripianare il buco di Amia“.
 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

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